La notizia politica vera, di questa querelle tutta interna a Forza Italia cittadina, è che la Carrozzino, dopo la presa di posizione di ieri in cui annunciava le sue dimissioni, smentisce «categoricamente» la sua «adesione ad altro partito o movimento politico».

E se di politica si deve parlare quello che conta – asserisce la dimissionaria azzurra in piena polemica con il commissario cittadino, Liborio Bloise – sono «prevalentemente le idee e i numeri». E su questo lei sottolinea che a Castrovillari sono «ben visibili visto il risultato fallimentare del partito Forza Italia» guidato appunto da Bloise nelle recenti elezioni politiche.

I consensi «crollati vertiginosamente» secondo alcuni osservtori per la «scarsa verve da parte di chi guida la politica in città» avrebbero indotto la Carrozzino, che pure si era impegnata in prima persona nella lista azzurra per il rinnovo del consiglio comunale a differenza di quanto fatto dal coordinatore cittadino, ad essere assente successivamente per il «mancato coinvolgimento sulle problematiche cittadine e territoriali e non solo».

Il dito è puntato contro Liborio Bloise accusato di «mania di grandezza» demotivando la Carrozzino che ribadisce di essere «persona libera» che non ha «accettato il consiglio di legarmi alla sua caviglia. Un partito aperto e liberale, costituito da un’importante presenza femminile, avrebbe dovuto elogiare il mio operato avendo esaltato il ruolo delle donne di centro destra impegnate in politica».

«Il grande fermento che si vive in Calabria per merito dell’attività politica del Presidente Occhiuto, rischia di essere vanificata – chiosa la Carrozzino – da una gestione più che discutibile del locale partito e ritengo che nel prossimo futuro anche altri simpatizzanti di partito possano seguire il mio esempio».