Vito Aloisio: amministrazione di Morano manca di progettazione prospettica

Morano Calabro

Morano CalabroMORANO CALABRO – L’amministrazione comunale di Morano Calabro è «dedita alla convegnistica e meno alla progettazione prospettica e comune sul nostro territorio». Così Vito Aloisio Monopoli, a seguito del convegno moranese dal titolo “Borgo ospitante: prospettive e sviluppo” torna a puntare il dito contro l’amministrazione De Bartolo che «non è in grado di dare i servizi più semplici ed ordinari come l’apertura dello IAT (ufficio di Informazioni e di Accoglienza Turistica –pro loco-), puntualmente chiuso anche e soprattutto di domenica e con numeri di telefono a cui non risponde nessuno, o i bagni pubblici perennemente sporchi, fetidi e non funzionanti». Solo nel gennaio scorso l’amministrazione – ricorda il segretario del Partito Democratico – aveva sottolineato che «l’opposizione consiliare non era in grado di vedere l’incremento dei visitatori a Morano». Dire a Morano arrivino dei turisti «è innegabile, così come è evidente che l’arrivo di questi è un riflesso della promozione che i diversi canali di settore fanno (ad iniziare dal TCI con la sezione dedicata a i Borghi più belli d’Italia, o il grande lavoro che gli operatori locali del settore fanno per conto proprio), ma è fermamente discutibile pensare che l’arrivo dei turisti sia dovuto alla promozione svolta dall’amministrazione» incalza Aloisio Monopoli. Solo due mesi fa una lettera di ospiti bergamaschi aveva messo in evidenza – ricorda il segretario del Pd – «lo stato di degrado e la inaccessibilità dei bagni pubblici e la mancata fruizione del patrimonio». Per Vito Aloisio Monopoli la città di Morano Calabro vive una «crisi turistico-culturale» che viene da lontano, ma la giunta De Bartolo «non è esente da questo crollo e se unitamente a questo ci aggiungiamo che la Pro loco sembra un mendicante, allora il lavoro per una vera discussione e progettazione in ambito turistico diventa più difficile, ma sicuramente non impossibile». Per questo si chiede ai mordenzi di «continuare ad aprire gli occhi sull’operato limitato di questa amministrazione e ad essere critici rispetto ad un vuoto che, al di là di pochi, nuoce gravemente al bene comune».