CASTROVILLARI – Lui era stato uno dei fondatori del progetto castrovillarese Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale al quale aderì con «grande separanza». Ma ora che il partito cittadino si è trasformato – dopo «l’ingresso di forze e soggetti senza una vera adesione ai principi costituenti» – da «forza innovatrice» in luogo di «conservazione dell’esistente» sentendosi «impotente rispetto alle esigenze di profondo cambiamento che la società castrovillarese ed italiana attende e di cui il sistema paese ha urgente bisogno» ha deciso di dimettersi dal gruppo che a lui fà riferimento e «lasciare il movimento perché stanco di far politica in un partito, che da troppo tempo si trascina in una lunga catena di azioni\situazioni, tutte tendenti al posizionamento personale». Vincenzo Ventura si congeda così dal partito che lo ha visto in prima linea per molto tempo e del quale pensava dovesse «essere un partito nuovo, non un nuovo partito. Quel partito che attraverso il rinnovamento di se stesso e del sistema politico italiano, si proponeva di costituire il principale elemento del ricambio politico dell’intero Paese. Doveva, quindi, essere l’attore di un vero cambiamento morale e civile, prima ancora che politico. La stagione dell’entusiasmo e della speranza è durata ben poco». Per il segretario cittadino della sezione Fdi – An «tanti i motivi di disagio, a fronte di un successo elettorale, la scarsità di proposte politiche è evidente, il partito è vissuto, non più come un luogo di confronto in cui selezionare idee e uomini migliori per il bene comune, ma bensì come luogo in cui la prova muscolare fatta di voti e tessere è l’unico dogma a cui far riferimento». Il suo silenzio è durato tanto nella fedeltà «all’insegnamento dei padri» sul «rispetto del partito». Ma dopo tanto silenzio ha deciso di esternare che «tante» sono «le questioni su cui Fdi ha opportunamente evitato di effettuare analisi interne e di prendere posizione pubbliche, ultima la decisione di astenersi al ballottaggio che invece e stata disattesa da alcuni». Ma «essere tacciati come supporter della sinistra, personalmente da segretario e come circolo non possiamo accettarlo. La politica con la P maiuscola deve dare un colpo di reni e ritornare a parlarsi e a trovare soluzioni per il futuro di questa città. Ho voglia di far politica per il bene della città, credo di poter fornire un supporto di idee per il bene comune. Ma non lascio per andare subito in un altro partito, questo no. E’ un modo di fare che non mi appartiene e che non appartiene al mio gruppo. Uno dei fattori positivi delle ultime elezioni amministrative è stato il fatto di aver avuto modo di conoscere tanti ragazzi che ormai costituiscono un nucleo importante per il futuro nei confronti i quali ho l’obbligo morale di dare risposte e certezze. Come sono convinto che la parte più importante del progetto FDI siano le idee e la speranza che lo costituirono. Con tutti coloro che le conservano, come tutti i fantastici ragazzi che ho avuto modo di conoscere e che sono tutte persone perbene, ci ritroveremo a breve per continuare insieme a dare idee e futuro alla nostra città».