Un consiglio comunale in rosa. Sei donne nel nuovo parlamentino

infografica per abm2

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CASTROVILLARI – Mentre la politica cittadina si prepara alle ultime due settimane di campagna elettorale, e gli strateghi delle sezioni analizzano i voti (tra perdenti e vincenti del voto del 31 maggio scorso) c’è un eloquente spaccato che balza agli occhi se la composizione del prossimo parlamentino cittadino dovesse confermare l’attuale quadro degli eletti (che potrebbe cambiare solo nel caso in cui al ballottaggio i candidati sindaco potessero scegliere gli apparentamenti). Per la prima volta nella storia moderna del consiglio comunale l’assise cittadina vedrà rappresentato il gentil sesso con ben sei donne che siederanno nell’emiciclo. Segno evidente che la doppia preferenze (con particolare attenzione alla dualità di genere) ha favorito molto di più le quota rosa in questa ultima tornata elettorale. Se dovesse essere Peppe Santagada l’uomo che siederà sullo scranno di Sindaco della Città di Castrovillari, poi, le donne in consiglio comunale sarebbero tutte appartenenti alla sua maggioranza, mettendo in “minoranza” i quattro uomini eletti tra le fila delle liste civiche. E questa è la più grande sorpresa di questa campagna elettorale. Sara Astorino, Maria Antonietta Guaragna, Valentina Amenta, Maria Rosa D’Atri, Valentina Caparelli e Maria Antonietta Stabile sarebbero il gruppo di quota rosa più importante che la città ha mai visto sedere tra i banchi del consiglio comunale, al fianco dei loro colleghi consiglieri Onofrio Massarotti, Ferdinando Laghi, Roberto Senise e Antonio D’Agostino. Se invece in qualità di Sindaco dovesse risultare eletto Domenico Lo Polito, le donne in consiglio sarebbe comunque sei ma divise tra i banchi di maggioranza e minoranza. Francesca Dorato, Era Rocco, Marial Silella e Serena Carrozzino andrebbero a sedere tra i banchi del governo che sostiene Mimmo Lo Polito insieme ai colleghi di sesso maschile Nicola Di Gerio, Peppino Pignataro, Dario D’Atri, Gerry Rubini, Carlo Lo Prete, Piero Vico. Mentre Sara Astorino e Maria Antonietta Guaragna si accomoderebbero tra i banchi riservati alla minoranza nell’emiciclo del parlamentino cittadino.