Sogniamo una Saracena che guarda al mondo. Pandolfi parla ai cittadini

Pandolfi Luigi Saracena

Pandolfi Luigi SaracenaSARACENA – Luigi Pandolfi, candidato sindaco di Saracena in Comune, ha chiara la certezza che la città del Pollino «vuole cambiare» scegliendo una «qualità della proposta di governo, di idee e sguardi lunghi sul futuro». Questa prospettiva che proietti Saracena con uno sguardo sul «mondo» invece di una città «che si guarda l’ombelico» è la certezza che il candidato offre ai suoi elettori. Saracena in Comune permetterà di fare del paese del moscato «un luogo dove democrazia, partecipazione, cultura, trasparenza, opportunità per i giovani, rispetto per gli anziani, non siano parole vuote». Il sogno è costruire una cittadina «europea e mediterranea, incubatrice di buone pratiche amministrative e di un nuovo modello di sviluppo basato sulle relazioni ed il capitale umano, ecosostenibile»; ma anche «terra d’accoglienza, crocevia di culture, parte integrante della rete europea dei comuni solidali, teatro di incontri internazionali sui grandi temi economici e sociali del presente». Insomma una Saracena che sia «motore del rilancio del territorio» anche stando sulla scena nazionale «con le sue produzioni tipiche ed i suoi tesori paesaggistico-ambientali». A garanzia di ciò le «nostre storie, il nostro presente, ciò che siamo e che abbiamo costruito in questi anni, le nostre relazioni che vanno ben oltre la Calabria» aggiunge Pandolfi. «Siamo stufi della politica con la bava alla bocca, di volgarità, di compromessi al ribasso, di accrocchi elettorali per sconfiggere Tizio o per incoronare Caio. Abbiamo già dato, basta! Più che un cambiamento, proponiamo una rivoluzione». Ma il candidato sindaco sa bene che questa proposta incontrerà «l’ostilità di chi è abituato a galleggiare nel brodo della politica politicante e di chi è strutturalmente chiuso a certi argomenti» e che bisognerà «fronteggiare attacchi violenti, fare i conti con la macchina del fango, peraltro già in azione». Ma «non abbiamo paura, però. Perché siamo in grado di guardare i nostri concittadini negli occhi, perché abbiamo le mani pulite, perché sappiamo di avere dalla nostra parte il sostegno ed il calore di tanti amici, di tante amiche, l’intelligenza di tanti giovani che hanno deciso di mettere al servizio del paese le proprie competenze ed i propri saperi».