Servono precise risposte per la Calabria. Cgil, Cisl e Uil proclamano sciopero generale

cgil cisl uil

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TREBISACCE – L’appuntamento è per il 14 dicembre a Trebisacce dinnanzi al Consorzio di bonifica sulla vecchia statale SS106 «con la consapevolezza che c’è bisogno di un movimento delle forze sane per creare una barriera di legalità sociale ed istituzionale che parta dal basso, che sia utile a rafforzare le richieste delle popolazioni». I segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Sposato, Russo e Castagna, si preparano allo sciopero generale con una lettera aperta alle istituzioni, i Sindaci, le forze politiche, la Chiesa e le Associazioni di categoria, nella quale sottolineano «la drammatica crisi economica e sociale continua a caratterizzare il nostro Paese ed il Mezzogiorno». In Calabria ed in particolare nell’alta parte della regione esistono «gravi motivi di allarme per il lavoro che manca e per una serie di politiche di dismissione e disimpegno che il Governo nazionale sta determinando su settori strategici e vitali come le infrastrutture, l’assetto idrogeologico e forestale del territorio, il diritto alla mobilità delle persone e delle merci ed interi servizi pubblici che riguardano gli enti locali e comparti come la sanità, la giustizia,la scuola». Si rischiano disimpegni di spesa come il macrolotto della SS 106 Roseto Sibari, l’Ospedale della Sibaritide, la perdita di insediamenti industriali come il cementificio di Castrovillari e la centrale Enel di Rossano, continui tagli nei servizi ferroviari ed alla sanità con chiusure di Ospedali e negazione dei livelli essenziali di assistenza, restrizioni dei presidi di legalità con soppressioni di Tribunali come quello di Rossano, ed un conseguente spopolamento delle aree interne, con un territorio in emergenza ed a forte rischio idrogeologico. «Le politiche di abbandono dei territori di prossimità alimentano disuguaglianze tra cittadini, tra territori, tra lavoratori. Per questo – aggiunge la triplice sindacale – occorre un piano straordinario per il lavoro con politiche di inclusione ed investimenti pubblici e privati a sostegno delle aree svantaggiate. Grava sul Governo Nazionale la responsabilità di assumere precisi impegni per la Calabria ed il nostro territorio e per dare risposta alle emergenze con un nuovo scenario di crescita economica, occupazionale e civile in cui possano nutrirsi, anche, le attese di lavoro dei giovani, delle donne, delle famiglie e dei tanti precari calabresi, disoccupati, cassintegrati ed in mobilità in deroga che scappano dalla nostra terra in cerca di lavoro».