SARACENA – E’ polemica sull’approvazione del bilancio consuntivo del Comune di Saracena avvenuto ieri durante il Consiglio Comunale. Ad intervenire in merito è il coordinatore cittadino di Forza Italia Vincenzo Chiaromonte , il quale attraverso una nota stampa evidenzia come tale strumento “ è stato approvato senza il parere del revisore dei conti, così come sottolineato in assemblea dal consigliere di opposizione Bruno”. Forza Italia mettendo in risalto quelle che normativamente sono “le attività di collaborazione con l’organo consiliare nella sua funzione di controllo e di indirizzo” si chiede “come sia possibile approvare il bilancio consuntivo senza il parere del revisore dei conti? Tale inadempienza non rende, forse, illegittimo il bilancio stesso”. Pertanto, “le forze di opposizione hanno l’inderogabile dovere di investire le autorità di governo e quelle contabili su questa grave inadempienza che potrebbe pregiudicare tutta l’attività futura del Comune di Saracena”.Ed ancora nel sottolineare, ancora una volta, “l’inosservanza del mandato elettorale di alcuni consiglieri, che oltre a non partecipare alla vita dell’ente, sono chiaramente disinteressati  verso le problematiche cittadine” l’esponente di Forza Italia sottolinea come sia “passato in sordina un atto importante avvenuto in consiglio comunale: le dimissioni inaspettate da consigliere comunale di Antonello Bianchi , autorevole rappresentante dell’UVIP, inserito ed eletto nella lista della maggioranza come un esponente di spicco di un movimento culturale che avrebbe dovuto rivoluzionare la vita sociale di Saracena.Quali le reali motivazioni di un abbandono che senz’altro non è da attribuire a motivazioni di carattere personali?”. Forse – continua la nota “perché l’egemonia della cultura è rimasta, ahimè, nelle mani del Sindaco che ha sempre tenuto ai margini il consigliere e la sua associazione che hanno reso sempre servizi culturali e sociali molti importanti a Saracena? Tutto ciò è indice di un inevitabile declino di questa amministrazione comunale, ormai isolata sia dal punto di vista politico, che da quello popolare; ormai arroccata nel suo fortino, avendo perso di mira il rapporto con i cittadini, i quali, sempre più, vivono ai margini di un’azione amministrativa sterile ed autoreferenziale”.