Saracena: dura critica di Forza Italia all’Amministrazione Comunale

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SARACENA – Non è tempo di comizi elettorali, ma in piazza scende ugualmente Forza Italia. E lo ha fatto a Saracena con il suo massimo rappresentante Vincenzo Chiaramonte che ha evidenziato durante il suo intervento sulle numerose problematiche emerse in città. In particolare della questione relativa ai profughi  “sottolineando che non siamo contro l’accoglienza, ma critichiamo severamente il metodo utilizzato. L’amministrazione ha portato in paese 22 minorenni appena sbarcati senza averli previamente sottoposti a visita sanitaria, come dovuto, ponendo a rischio salute i giovani scout utilizzati per prestare i primi aiuti durante la notte di primo arrivo” . I Ragazzi “senza alcuna protezione sono stati a stretto contatto con i migranti, sporchi e mal nutriti, per tutta la notte nella canonica di Santa Maria del Gamio. In barba ai canoni delle strutture idonee sono stati ospitati in una “casa” con un solo bagno” . Inoltre “per la doccia sono stati condotti durante la notte al campo sportivo” afferma Chiaramonte che evidenzia come “ i locali che oggi ospitano i ragazzi non sono agibili e non hanno i requisiti per ospitare un tale elevato numero, che ripeto, ha sforato il decretato presupposto del 3 x mille”. Ma non è stato solo questo il punto di maggiore discussione. Chiaramonte ha puntato il dito “sull’ingiustificata ed immotivata decisione di abbattere l’edificio ex posta. Patrimonio civico, costruito dal Sindaco Gagliardi negli anni 80 sacrificando lo storico lavatoio”. Secondo l’esponente di Forza Italia “nessun interesse pubblico giustifica l’abbattimento, ma si ravvisa un evidente interesse privato ” . Infine si è denunciata la questione relativa al tributo acque reflue. “Illegittimo per più della metà del paese in quanto la rete fognaria non è collegata al depuratore, ma scarica a cielo aperto quindi direttamente nel letto del fiume Garga”. Una battaglia, quest’ultima iniziata nel lontano 1996, quando da capogruppo di maggioranza Chiaramonte fu l’unico a votare contro il recepimento per gli stessi motivi addotti dalla Corte Costituzionale per dichiarare illegittimo l’art. 14 comma 1 della legge 36 del 1994. “Abbiamo chiesto la restituzione del maltolto e la cancellazione del tributo dalla bolletta acqua per più di mezzo paese. Abbiamo predisposto un prestampato per i cittadini e metteremo a disposizione degli stessi di un’equipe di legali x l’assistenza in caso di mancata restituzione. Inoltre, chiederemo alle autorità competenti di accertare che fine hanno fatto i tributi pagati dai cittadini che ai sensi dell’art. 14 comma 1 della legge 34 /94 dovevano confluire in un fondo vincolato e come è possibile che nel 2016 si consente di scaricare le fognature a cielo aperto”.