CASTROVILLARI – Arriva da Roma la replica di Mariella Saladino al clamore mediatico che ha generato la sua richiesta di verifiche sulle primarie. Le carte ufficiali del suo ricorso, lo ricordiamo, sono state diffuse alla stampa dal suo delegato, Antonio Stabile, che è poi anche il firmatario delle missive ufficiali all’indirizzo della segreteria provinciale del Partito Democratico. Lei si dice «distante dalle risse» e «vicina alla gente» della Città «desiderosa e convinta di non voler essere coinvolta in canee politiche organizzate e finalizzate, a disagio per quelli che ripetono, ossessivamente, il mio nome fino alla noia, con quasi godereccia volontà di ferire dignità inattaccabile». «Rispettare le regole – scrive – non è una colpa, pretendere trasparenza, bandire le farse, le prese in giro per chi crede nella democrazia, è segno di crescita, è sintomo di cultura; a 32 anni, pensare di trovarsi sopra un ring democratico pulito e scoprirsi nel recinto dei galli thailandesi, è una inaudita mancanza di democrazia». Precisa di non aver avviato «nessuna azione» se non quella di «poter verificare, la documentazione, avendone vissuto sulla mia pelle la organizzazione. Penso che tutto ciò sia nel diritto di chi, abituata ad altro, pensava che anche in questo, Castrovillari potesse segnare una dimensione europea». E ribadisce che è «motivo di vanto battersi per le conquiste di libertà e di democrazia» che «significa contribuire a far cambiare la Politica ed i Partiti, contribuire al progetto Renziano per “continuare” a costruire un partito plurale ed aperto al progresso ed alla innovazione». Sottolinea che ha in sè una forza propulsiva che si chiama «determinazione, nel pretendere il riconoscimento del diritto di una Città che ha espresso voglia di partecipazione e democrazia». E si dice assolutamente non intenzionata a lasciare il Pd ma già al «lavoro per consolidare le mie posizioni nazionali e contribuire al cambiamento». Tutto il resto è per i «paggi di corte» che con la loro «responsabilità» creano il clima che vuole alimentare le risse. E si chiede «perché una questione esclusivamente interna e di rispetto delle regole democratiche, renderla merce da baraccone? Perchè costringere sensibilità democratiche a chiarire informazioni distorte? Perché offrirli artatamente alla pubblica gogna, esponendoli al rischio che potrebbe montare reazioni delle tifoserie, costringendoli a subire arroganti ed interessate interpretazioni tanto gratuite, quanto deleterie?». A tutto questo la Saladino sente «la necessità non di rispondere o partecipare, ma di abbracciare ed essere solidale con la gente comune della mia Città, con gli amici, con i miei sostenitori, con coloro i quali non vivono di risse politiche e sociali, ma di voglia di cambiare il destino della loro vita in questa Città, sentendo forte il freno della autoconservazione a tutti i costi, passando anche sulla sensibilità e sulla dignità della Gente. La lotta per la Autoconservazione politico amministrativa non è un problema del PD, del PSI, del centro sinistra, ma della intera politica cittadina, nessuno escluso da oltre un ventennio». Ora che da martedì 24 febbraio lei è tornata al suo lavoro afferma di aver lasciato Castrovillari «con un nodo in gola, non per me, ma per quello che la bella Gente della nostra Città mi ha passato con i tanti sorrisi e le tantissime lacrime incontrate». Il giorno prima insieme ad amici e cittadini aveva «analizzato e riflettuto su quanto avvenuto nei giorni precedenti» decidendo di «chiedere di poter effettuare verifiche e controlli, perché proprio chi ha assistito allo svolgimento delle primarie è convinto che non era quello il modo regolare per garantire un risultato trasparente ma soprattutto tutelare chi si è recato al voto con il chiaro intento di partecipare ad un momento di democrazia».