Rimodulazione della giunta. Lo Polito potrebbe dare spazio ai Progressisti

dorato

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CASTROVILLARI – Potrebbe arrivare molto presto il nominativo del nuovo assessore della giunta municipale guidata da Domenico Lo Polito. Da tempo, all’interno della maggioranza, ci si confronta sul papabile che potrebbe occupare il posto vacante lasciato dall’assessore al bilancio Leonetti, dimissionaria per motivi personali. Il posto vuoto potrebbe generare a breve una rimodulazione – più che un rimpasto – della giunta comunale chiamata a guidare la città fino alla fine della consiliatura, forte anche della vittoria sul ricorso elettorale presentato dal leader dell’opposizione. Le indiscrezioni politiche darebbero in pole position Francesca Dorato tra le più rappresentative della compagine dei Progressisti che – dopo aver aggregato al suo interno anche Dario D’Atri – è divenuto un gruppo consiliare numericamente pari a quello del Partito Democratico e che già da tempo chiede un riconoscimento nell’esecutivo di Lo Polito. A lei potrebbero essere assegnate le deleghe sul turismo e le attività produttive, iniziando così una rimodulazione degli incarichi che potrebbe consentire al Sindaco di tenere per se la delega al Bilancio. La rimodulzione – però – porterebbe con sè lo sfoltimento delle cariche “senza portafoglio” dei tanti non eletti che da mesi – però – lavorano quasi come assessori in carica creando nervosismi e malcontenti tra le fila dei consiglieri comunali. Resterebbe invece ad Angela Lo Passo il ruolo di assessore alla cultura che qualcuno vorrebbe mettere in discussione, ma che in realtà potrebbe rimanere un capo saldo dei più stretti collaboratori del Sindaco. Intanto tutti attendono anche le decisioni del Sindaco sulle nomine dei Presidenti delle due municipalizzate (Gas Pollino e Pollino Gestione Impianti). Da una settimana Lo Polito avrebbe già dovuto sciogliere le riserve sui nomi che si sono autocandidati alla selezione per la guida delle due società, ma ancora l’annuncio ufficiale non è arrivato. Anche le cariche di sottogoverno potrebbero essere un elemento per assestare stabilità alla maggioranza, evitando mugugni e frizioni tra le parti.