ROMA – Affluenza in calo, con un crollo di dieci punti percentuali rispetto al passato recente. E’ questo il dato delle regionali che inchioda i partiti alle loro responsabilità verso l’elettorato. 53% la percentuale totale dei votanti nel turno che vede al voto Liguria, Veneto, Campania, Toscana, Marche, Umbria e Puglia chiamate al rinnovo dei consigli regionali. Dalle prime proiezioni di queste ore la Campania potrebbe tornare nelle mani del Pd – che balla così tra un risultato che potrebbe essere il 6-1 o il 4-3 -, il Veneto ben saldo nelle mani della Lega ma Umbria e Liguria potrebbero essere a rischio. Il Partito democratico nella classifica di gradimento nazionale avrebbe il 22,6% dei voti, al secondo posto si piazzerebbe il M5s col 19,6%, poi la Lega Nord (12,9) che supera così Forza Italia (10,3). In coda Fratelli d’Italia col 3,9 per cento. In Liguria per il momento è in vantaggio Toti per il centro destra con il 33,5% contro Paita del centro sinistra al 26,8%. In Veneto 53,4% per Zaia sulla Moretti ferma al 23,4%. Campania vede Caldoro del centro destra al 39,9% contro De Luca al 35,6% per il centro sinistra. Emiliano in Puglia si accaparra fino ad ora il 46,6% dei voti validi contro Schittulli del centro destra al 22,1%. Il 47,7% in Toscana se lo assicura Rossi del centro sinistra contro Borghi del centro destra al 20,3%, mentre Ceriscioli per il centro sinistra nella Marche è al 41,8% contro Maggi del Movimento Cinque Stelle al 22. In Umbria ora è Marini del centro sinistra ad avere la meglio su Ricci, suo rivale del centro destra con 43,1% su 39,1%.