Chi sperava che l’election day potesse avere un effetto traino sui referendum ha sbagliato di grosso. Neanche nei comuni dove si votata per le amministrative ci sono stati dati confortanti. Il referendum si ferma alla soglia del 20,8% in linea generale in Italia, mentre a Castrovillari l’ultima rilevazione delle 23:00 di ieri ferma l’asticella della partecipazione al 9,91%: vale a dire a 1729 votanti (959 maschi e 770 femmine) rispetto ai 17.440 elettori chiamati al voto nelle 22 sezioni.

Segno inequivocabile del flop di questa tornata referendaria rispetto all’ultima (quella relativa alla riduzione del numero dei parlamentari) che segnò una partecipazione del 51,12% degli aventi diritto al voto (poco più di 26 milioni di italiani) che si espressero con un netto “si” (69,96%) alla modifica costituzionale.

I cinque quesiti promossi dalla Lega e Partito radicale sulla giustizia (la riforma del Csm, l’abolizione della legge Severino, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la separazione delle funzioni dei magistrati e la loro equa valutazione) non hanno attirato la partecipazione pubblica e si configurano come un vero e proprio fallimento, forse il più grande di sempre. Chissà se ora si tradurranno in un caso politico che possa avere riverberi sulla tenuta della coalizione di centro destra.