Questione Italcementi. Le Civiche: Niente passerelle serve unità e solidarietà

protesta italcementi

 

protesta italcementi

CASTROVILLARI – Hanno sempre avuto “una posizione chiara” in merito alla “brutta  vicenda del cementificio” che mai come oggi è diventata un dramma per circa 70 lavoratori.  Le “liste Civiche – Solidarietà e Partecipazione” attraverso il loro “coordinamento” senza mezze misure puntano il dito su chi oggi è in prima linea in questa vicenda ed un tempo è stato in silenzio. Nell’ultimo consiglio castrovillarese le Civiche hanno ribadito la loro posizione, votando il sostegno e la vicinanza ai lavoratori (nella foto ieri hanno manifestato allo svincolo autostradale di Frascineto),  mentre la “gran parte della politica calabrese, già presente durante la scorsa campagna elettorale a sostegno del sindaco Lo Polito,  è venuta a fare la solita passerella, a intascare immeritati applausi, a promettere e garantire, per poi andar via, evitando il contradditorio che i Consiglieri comunali di minoranza avevano da dire sull’argomento”. Le responsabilità del’attuale situazione sono “tutte chiarissime” e “in ogni caso rimangono”affermano le Civiche che non hanno dubbi sui responsabili.  Una Situazione che ha “genitori certi: la politica e il sindacato. Inutile girarci intorno”.  Così come “inutile” è “mettere oggi le mani avanti per non cadere indietro, e puntare il dito su presunti colpevoli di comodo, nella patetica illusione che ciò serva a rovesciare su altri, proprie responsabilità”. Le Civiche ricordano cosa  accadde nel 2013 quando, dopo uno stillicidio di riduzione di posti di lavoro, anno dopo anno, “Italcementi rese pubblico un Piano industriale che venne riportato dettagliatamente sui quotidiani nazionali e che prevedeva il declassamento del cementificio di Castrovillari? Declassamento, dunque, previsto e programmato con ampio anticipo e nei confronti del quale l’Amministrazione del tempo -guarda un po’- a guida Lo Polito, e i sindacalisti, misero in campo un… clamoroso silenzio. E nessuna azione di contrasto successiva”. Un silenzio secondo le Civiche definito “clamoroso” mentre intanto, Italcementi “andava avanti nel progetto e nelle delocalizzazioni degli impianti in altri Paesi (Devnya Tsimet in Bulgaria) che assicuravano maggiori introiti e minori spese”. Ed allora ci si chiede, “perché tanta acquiescenza, perché tanta “morbidezza”?  E oggi, invece “quando bisognerebbe cercare unità e solidarietà, ecco volare i soliti corvi che sulle disgrazie altrui cercano di alimentare il proprio tornaconto politico-elettorale, simulando adesioni formali che fanno a pugni con il loro cinismo e il loro abituale opportunismo”.