CASTROVILLARI – «Non si può fare politica dicendo sempre bugie ai cittadini e facendole passare per buone». L’approfondimento sul ricorso presentato dal leader dell’opposizione consiliare, Peppe Santagada, già candidato Sindaco della Città del Pollino nelle passate amministrative, contro il risultato elettorale della campagna elettorale della primavera scorsa infiamma il dibattito politico. E’ proprio il consigliere eletto, Peppino Pignataro, ad intervenire a muso duro rispetto a quanto depositato dinnanzi al Tar da Santagada per tramite dell’avvocato Oreste Morcavallo, affermando che «se esistesse davvero Pinocchio e con le bugie si allungasse davvero il naso, sul naso di alcuni finti politici, che nel passato hanno anche amministrato, potrebbero camminare tutti i cittadini di Castrovillari». Come consigliere del Comune di Castrovillari «sono stato coinvolto – afferma – in una diatriba che davvero non mi appartiene». Pignataro si riferisce al passaggio del ricorso che lo cita per nome e cognome come persona che è stata delegata «al ritiro di numerosi certificati elettorali» ed in particolare per le sezioni 7,10, 11, 12 e 15. Procedura che «dalla documentazione allegata» al ricorso si evince essere stata «compiuta in modo palesemente illegittimo poiché in alcuni casi le deleghe non risultano autenticate ed in altri sono stati esibiti documenti di identità privi di validità». Il consigliere nonché attuale capogruppo de I Progressisti rimanda al mittente le sottolineature di legittimità affermando che «i documenti» presentati «sono tutti in corso di validità, li porterò al giudice e vedrà le calunnie e le menzogne che dici ogni volta che apri bocca». Il riferimento preciso è verso il capogruppo di opposizione Peppe Santagada con il quale già nel corso del primo consiglio comunale Pignataro ebbe qualche scintilla politica. Cita la Bassanini come legge che darebbe ragione al suo operato nei canoni della conformità agli ordinamenti elettorali e continua ad amplificare lo scontro politico. «Ritengo – aggiunge Pignataro – che il nostro paese sia ormai stanco di questi Pinocchi che girovagano da una parte all’altra della politica in cerca di una collocazione personalistica. Il dibattito e la crescita culturale di un Paese avvengono con la dignità delle persone che non ammettono in alcun modo le bugie. Se i cittadini hanno dato per la seconda volta il mandato al Sindaco Lo Polito significa che che hanno perso fiducia nelle persone come Voi che da tanti anni cercate con varie colorazioni politiche di presentarvi, un pò come i lupi travestiti da pecore. Il tempo delle favole e di Pinocchio è finito. Anche quello dei traditori». E Pignataro rispolvera l’episodio che nella primavera passata vide alcuni consiglieri dell’opposizione «colpevoli di aver fatto cadere l’amministrazione Lo Polito». La gente – continua il consigliere di maggioranza – «vuole operatività, non ricorsi e bugie con il rischio di mandare di nuovo questo paese in mano ad un commissario. Tutto questo comporta per me e tutti i consiglieri di doverci difendere e sostenere delle spese, solo per le bugie di Pinocchio, noi abbiamo bisogno di lavorare e si può dare anche di più dagli scranni dell’opposizione, se si vuole lavorare per questa città, se poi si vuole una poltrona per comandare diventa un’altra cosa. Ma la gente sa leggere queste cose e sa conservare quella croce per scegliere le persone giuste». E’ bastato approfondire i temi del ricorso per infiammare il dibattito politico cittadino, segno che la vicenda cuoce davvero sotto la cenere della tranquillità che molti ostentano in questo tempo. Intanto avvocati ed i loro staff si preparano alla discussione dibattimentale dinnanzi al Tribunale amministrativo della Calabria del prossimo 16 ottobre. Una data che potrebbe segnare profondamente, in un modo o nell’altro, il prosieguo della vita amministrativa di Lo Polito e della sua nuova esperienza politica alla guida della città del Pollino.