Obiettivo Comune: Santagada vuole essere il Sindaco di pochi e non di tutti

Obiettivo Comune

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CASTROVILLARI – La loro esclusione, all’ultimo minuto, ha suscitato un caso politico che investì le Civiche nelle ore della presentazione delle liste. Ora, dopo la prima uscita pubblica del Candidato Sindaco, Peppe Santagada, gli aderenti al «movimento politico denominato “Obiettivo Comune“» escono allo scoperto per raccontare la loro «verità dei fatti» e «fare chiarezza» al fine di «esplicitare i motivi e gli avvenimenti che hanno portato, di fatto, all’esclusione della propria lista dalla prossima competizione elettorale cittadina». Una cronistoria che parte dal principio quando «dopo una serie di incontri avvenuti con i rappresentanti delle liste civiche nelle persone di Ferdinando Laghi e Peppe Santagada» si convenì alla volontà di presentare una lista a sostegno del candidato Sindaco delle civiche «con l’obbligo di informarli sui nomi dei nostri candidati e di tutte le persone che facevano parte del movimento e che sostenevano politicamente la coalizione per condividere gli obiettivi ed il programma comune. Cosa che abbiamo puntualmente fatto». Un “patto” tra «persone perbene» che è stato siglato da una «stretta di mano» senza «alcun accordo per iscritto». Ma a poche ore dal termine ultimo della presentazione delle liste il dottor Laghi – scrive Obiettivo Comune – venerdì 1 maggio alle ore 9:00 sollevava al nostro referente Andrea Maradei e a Gerardo Bonifati alcune perplessità sulla raccolta delle firme, sui nominativi della lista e sui nostri sostenitori» reiterando le «sue perplessità» alle 14.30 comunicando «l’esclusione definitiva decretata da un fantomatico Comitato interno elettorale, impedenendo a tutti i candidati di esercitare il diritto di rappresentanza politica, libera e democratica». Un modo di fare ritenuto dal movimento politico Obiettivo Comune «ingiusto ed inopportuno per tempi e modi» anche perchè tali perplessità si sarebbero potute comunicare «al momento dell’intesa o anche, al limite, mercoledì 29 aprile quando al momento della sottoscrizione delle liste i nominativi ed il loro ordine alfabetico, comunque preventivamente comunicate al dottor Laghi, venivano definitivamente rese note». Il movimento escluso, poi, racconta che «alle nostre forti rimostranze» le civiche avrebbero addotto quali «colpe» la «mancanza dell’indicazione del nostro referente Maradei Andrea quale capolista del movimento» cosa che avrebbe «fatto perdere la identità del movimento stesso e ha fatto cadere il presupposto di garanzia relativamente all’alleanza elettorale sancita»; «la riconducibilità familiare di alcuni candidati ai sostenitori principali del movimento e la presenza dei sostenitori del movimento al gazebo predisposto per la raccolta delle firme risultavano non gradite; la consistenza e la forza della lista, esaltata anche dal cospicuo numero dei suoi sottoscrittori» cosa che «avrebbe rischiato di mettere in secondo piano le liste civiche già esistenti». Ma per «amore di quella verità che, probabilmente, qualcuno vorrà nascondere» Obiettivo Comune ci tiene a precisare che «sebbene il nostro movimento sia stato sempre rappresentato da Andrea Maradei abbiamo ritenuto per la democrazia dei nostri candidati e per il rispetto della forza di ognuno che non ci dovesse essere un Capolista privilegiato ma un’indicazione dei candidati in mero ordine alfabetico. Tutto ciò anche perché il nostro referente non ha inteso fare ombra a nessuno o privilegiarsi a discapito degli altri». E soprattutto che «sin dal primo momento è stato sempre chiaro ed alla luce del sole il nominativo di tutte le persone che facevano parte della lista e, soprattutto, dei sostenitori e dei promotori del movimento. Parlare di riconducibilità ad alcune persone è cosa ovvia, dato che ogni candidato ha un suo nucleo familaire che lo avrebbe sostenuto e votato. E’ assurdo che, in una competizione elettorale, dopo aver concordato il progetto politico, una lista venga esclusa solo perché si pensi sia troppo forte. La nostra presunta consistenza numerica non avrebbe portato ombra al movimento ed al Suo candidato a Sindaco. Anzi, lo avrebbe esaltato e valorizzato a discapito di chi, con le sue azioni lo vuole far passare come prestato e in secondo piano». Ecco perchè Obiettivo Comune parla di «pretestuose scuse» per «giustificare l’eliminazione di 16 persone che avevano dato la loro disponibilità e che si erano impegnate ad un progetto ben definito. E’ probabile che altre sono le motivazioni. Ci sfuggono e rimaniamo in attesa che qualcuno ci dica il motivo di questo gesto». Ma gli aderenti al movimento escluso non ci stanno neanche ad essere messi «in cattiva luce» e precisano che «né Maradei, né nessun altro ha mai chiesto o preteso alcunché. E’ sin troppo ovvio che un nostro eventuale risultato ci avrebbe autorizzato a partecipare in prima persona alle scelte ed alla gestione amministrativa della nostra città, con modalità da decidere insieme a tutti gli altri rappresentanti delle altre liste o movimenti che facevano parte della coalizione, ma senza imposizioni, pretese o richieste sottobanco. Chi dice il contrario dice il falso». E rigettano anche le illazioni su «un comportamento poco consono dei nostri rappresentanti, di reazioni violente ed inopportune. Anche questo falso e tendenzioso». Il giorno 4 maggio, specificano, «il dottor Laghi dopo aver contattato numerose persone col chiaro intento di ricucire lo strappo solo per recuperare i nostri voti, ha chiesto di incontrare una nostra rappresentanza. L’incontro gli è stato concesso ma l’atteggiamento provocatorio ha solo acceso gli animi costringendo i rappresentanti di “Obiettivo Comune” ad invitare il dottor Laghi e il candidato Santagada a lasciare la sede del movimento». Ma nonostante sia stato «espulso in maniera ingiusta» il movimento Obiettivo Comune annuncia di voler continuare «la sua azione politica al servizio della Città» e di essere disponibile «in ogni momento a confronti pubblici, a colloqui con la cittadinanza, purché siano fatti alla luce del sole ed in contraddittorio tra le parti in causa». Mentre ringraziano tutti i candidati della lista, le loro famiglie, i sostenitori, i sottoscrittori e tutti coloro i quali hanno creduto nel progetto di “Obiettivo Comune” e nelle sue persone ribadiscono che «questa è la verità dei fatti. Se si vuole strumentalizzare o se si vuole cambiare la realtà si è liberi di farlo ma si aggiunge solo cattiveria a cattiveria con il chiaro obiettivo di colpevolizzare e colpire alcuni a discapito di tutti i candidati e di tutte le persone coinvolte che hanno avuto una sola debolezza, quella di sostenere un candidato a sindaco che è venuto meno al valore dell’amicizia e della fiducia e che vuole essere il sindaco di pochi e non di tutti».