Una politica nuova che coltivi e concretizzi il sogno di un’altra Italia, capace di far sintesi tra Nord e Sud, equiparando una volta per tutte la velocità di sviluppo strutturale e culturale di questi due blocchi. È da tempo, ormai, che percepiamo tra la gente la voglia di recidere l’opprimente cordone ombelicale che purtroppo vincola il forte dinamismo che caratterizza ogni singolo cittadino italiano alle scelte di una politica arcaica, stereotipata e lontana dal cosiddetto pays réel, dalle sue esigenze ed aspirazioni. Siamo a lavoro, ormai da un anno, per innescare una rivoluzione culturale di idee e concetti che restituisca nuova credibilità ai principi della Democrazia e della nostra Costituzione e che privilegi, su tutto, il sacrosanto diritto alla partecipazione alla cosa pubblica, senza più caste né privilegi tantomeno faziosità ideologiche. Una nuova linfa nel circuito delle Istituzioni che parte dalla Calabria per ribaltare le pieghe oscure del sistema ripartendo dai valori.
È su questi principi fondanti che è stato redatto il manifesto ideale del nuovo Movimento socio-politico del Coraggio di Cambiare l’Italia, fondato dal Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria Giuseppe Graziano e costituitosi lo scorso Venerdì 11 Dicembre 2015 a Cosenza. Tra i soci fondatori del gruppo, che sarà presentato la prossima Domenica 27 Dicembre 2015 a Lamezia Terme, tante anime che rappresentano la sintesi delle eccellenze professionali operanti nel più ampio contesto sociale calabrese: dal mondo del giornalismo a quello della ricerca, passando per gli artigiani, gli agricoltori e gli operai, finendo all’imprenditoria.
“Nel clima attuale di difficile transizione – dichiara Graziano, illustrando il manifesto del Movimento CCI – sembra che la politica, quella vera, che si fonda su principi etici e su convinzioni morali, sia scomparsa per lasciare il campo a uomini legittimati dal voto popolare, ma a volte distanti dal senso dello stato liberal-democratico dal quale traggono origine le idee riformatrici necessarie per cambiare il nostro Paese. L’Italia come anche la Calabria è oramai dinamica e capace di decidere da sé i propri destini, utilizzando il libero mercato come strumento di sviluppo e di crescita civile. E abbiamo bisogno di impegnarci a realizzare tutto in un clima compatibile con i principi della solidarietà. Il Coraggio di Cambiare l’Italia nasce proprio per interpretare i nuovi processi della politica e le nuove dinamiche elettorali con l’obiettivo di imporre il rinnovamento come metodo di governo, basato sulla moderazione, sulla concertazione, sulla ricerca dell’eccellenza morale e tecnica e sul riferimento primario di fare dell’Italia la più affascinante regione Europea. Affascinante sia per le sue ricchezze insite che per gli investimenti stranieri. Il movimento del Coraggio di Cambiare – spiega ancora il Consigliere regionale – non è un partito proprio perché libero dalla superata concezione restrittiva dell’appartenenza, ma si costituisce in gruppo di riflessione per contribuire alla politica nazionale e per consentire agli elettori che si riconoscono in queste posizioni di collaborare alla costruzione di un nuovo grande progetto di modernizzazione del Paese, partendo dalla Calabria. Siamo convinti – aggiunge – che la nostra associazione possa contribuire al processo di trasformazione della società, alla ricerca della vera identità culturale e ideale attraverso il sostegno a uomini che intendono lavorare per una crescita civile dei cittadini e delle nuove generazioni, facendo leva sui principi della solidarietà e della giustizia. Solo con idee nuove per la politica, che abbiano una visione strategica, l’Italia potrà affrontare la sfida dell’internazionalizzazione dell’economia in cui verrà messa a dura prova la capacità di accrescere il benessere di tutti dando agli italiani una qualità della vita sempre migliore. Oggi si sente prepotente il bisogno di una nuova generazione politica, caratterizzata da un progetto reale di sviluppo che determini l’azione di governo dei prossimi anni. È su questa strada – conclude Graziano – che intendiamo rivendicare un posto attivo nella politica, partendo da quella calabrese, afflitta purtroppo da un sistema regionalistico ormai fuori dalla realtà”.