Lo Polito ha vinto. E ora? Tutti pensino al bene comune

Lo Polito vittoria

Lo Polito vittoria

 

CASTROVILLARI – La notte è stata lunga, tormentata. Chi credeva di avere vita facile ha dovuto arrendersi all’evidenza: le Civiche hanno rimontato ed anche tanto. E stavano per fare “la sopresa” agli spavaldi della Sinistra che, almeno qualcuno, pensavano di poter vincere facile già al primo turno. Questa sfida elettorale ha tanto da insegnare forse a tutti. In primis al gruppo dirigente del Partito Democratico e del centro sinistra che dovranno ora fare una seria analisi politica su quanto accaduto. Uscire da un’amministrazione dopo soli due anni con un colpo di mano di 9 consiglieri e trovarsi quasi sotto al ballottaggio, ha bisogno di una forte riflessione. E’ un dato necessario che non deve passare in sordina, come quello, drammaticamente lampante, che la metà della città ha deciso di non votare. Di scegliere di fare altro invece di esercitare il sacrosanto, ma anche doveroso, diritto di decidere da chi voler essere amministrato. Un macigno di 10 mila persone che consegna una sonora sconfitta ad entrambe le parti in corsa per la poltrona di Sindaco della Città. A questi 10 mila, più che alle proprie “truppe”, tutta la politica dovrà saper parlare non nel modo becero e basso al quale siamo stati costretti ad assistere soprattutto nell’ultima parte della campagna elettorale. Di contro Peppe Santagada ha dimostrato di essere meglio del suo predecessore. Ha avuto il merito di saper appassionare di più, di parlare con più appeal alle piazze, di avere un linguaggio comunicativo che ha permesso una rimonta che stava per diventare storica. Undici voti sono davvero un soffio. Un fiato sul collo dell’avversario che avrebbe dovuto farsi una passeggiata ed invece si è “spompato” per arrivare primo al traguardo. Ma ora c’è bisogno di un tempo nuovo. C’è bisogno di un tempo lungo e vero di pacificazione tra le parti. Non di quello proclamato e mai attuato. La città, ora più che mai, ha bisogno di sentirsi guidata da una classe politica degna di questo nome, che metta da parte l’ascia di guerra elettorale e inizi a progettare insieme il futuro della città, che senza troppi formalismi deve guardare al turismo, all’agricoltura di qualità, alla sua identità culturale ed al marketing territoriale come vera regola per uscire fuori dallo stagno nella quale si ritrova. L’opposizione sappia far sentire la voce della metà dei cittadini che, andando a votare, credevano nella loro idea di sviluppo, ma lo faccia con vera capacità dialettica. La maggioranza sappia essere voce di tutti, anche di coloro che hanno perso, perchè serve ricostruire una comunità che da troppi litigi personali è stata ferita ed offesa. I social si usino per proporre idee nuove e non per denigrare. La community serva per unire non per dividere. Perchè ora è tempo di pensare al futuro, che è già oggi, e nel quale tutti siamo parte di un sistema “paese” nel quale ci si salva se restiamo uniti. Chissà se la politica cittadina sarà in grado di fare questo passo verso il bene comune. Altrimenti, al di là del dato elettorale, avrà perso Castrovillari, ancora una volta. E la colpa non sarà dei padroni venuti da fuori, ma di coloro che dicono di volerle bene, ed invece la offendono con il loro fare quotidiano. Auguri Castrovillari.