Leonetti (Pd): facciamo rinascere Saracena oggi povera e deserta

Piazza Saracena deserta

Piazza Saracena deserta

 

SARACENA – L’immagine è una foto desolante della piazza di Saracena completamente deserta. E’ da qui che parte Rosita Leonetti, ex segretaria dei Giovani Democratici del comune del Pollino oggi dirigente del Pd per annunciare la volontà di aprire, nelle prossime settimane, la sezione del Partito Democratico per costruire insieme «a tutti coloro che hanno il coraggio di metterci la faccia» un percorso di «rinascita di Saracena secondo le proprie capacità, le proprie possibilità». Perchè in questo momento «Saracena è completamente povera e deserta. Povera – spiega Leonetti – non in senso economico, anche se parecchi dati ci indicano che anche sotto quell’aspetto la nostra produttività non è fiorente, ma povera a livello culturale e sociale, deserta dal punto di vista culturale e sociale». Far crescere un bambino a Saracena «è un’impresa eroica, per non parlare dei disagi che molti ragazzi vivono nella nostra comunità. Io credo che sia arrivato anche per Saracena il momento giusto di intraprendere un processo di rinnovamento della classe politica». Rinnovare non come “giovanilismo” puro e semplice. «La mia generazione – aggiunge – oggi è pronta e vuole assumersi la responsabilità di correggere, di ricostruire ciò che un’intera generazione politica, che ancora pensa di essere indispensabile, ha distrutto. Non chiediamo che qualcuno si prenda la responsabilità di questo fallimento, ma vogliamo, questo sì, prenderci noi la responsabilità di cambiare rotta. Vogliamo costruire un modello di partecipazione aggregata al fine di costruire una Saracena diversa, che permetta ai suoi figli e ai suoi padri di poter vivere degnamente nella nostra comunità». L’auspicio della dirigente del Pd è che «l’etica della responsabilità’ possa determinare un notevole cambiamento sostanziale della realtà attuale. In altri termini, questa volta non permetteremo che la parola rinnovamento venga ancora una volta solo sbandierata. Questa volta noi vogliamo metterci la faccia. Si, voglio e vogliamo metterci la faccia per poter cambiare lo stato delle cose, perché questa volta o si cambia o si muore davvero. E sono sicura che in questo caso il rischio di peggioramento non può verificarsi, perché il peggio, purtroppo, è già sotto gli occhi di tutti».