La Calabria che vuoi su vertenza Lsu/Lpu di Saracena: in ballo ci sono le famiglie

pugliese angela lucia

 pugliese angela luciaSARACENA – C’è anche il contributo di La Calabria che vuoi, circolo di Saracena, in merito alla vicenda dei lavoratori Lsu ed Lpu del Comune guidato dal Sindaco Gagliardi. Angela Lucia Pugliese, referente del movimento nel paese del moscato passito, esprime la sua «vicinanza» ai lavoratori «che, in questi giorni del nuovo anno vivono sulla propria pelle il dramma del non vedersi remunerati il mese di gennaio, per una sospensione fatta loro da parte del sindaco». Una decisione che Gagliardi si «trova a giustificare» per la legge stato/regione, definita «molto ambigua» da Pugliese, che «scarica sui comuni in particolare le responsabilità riguardo ad una possibile stabilizzazione degli stessi in futuro. Ad onor del vero, sulla legge, a riguardo, non c’è nessuno accenno sullo stanziamento dei fondi per i prossimi tre anni, ma, soprattutto sulla sorte degli stessi in merito ad una possibile stabilizzazione futura. Il Sindaco in questione a mio avviso fa bene a rendere noto i possibili effetti che potrebbe avere la legge su tutti i comuni in particolare una volta scaduti i vari rinnovi che dovrebbero appunto condurli ad una stabilizzazione definitiva, ma, è anche vero che così facendo lo stesso sindaco al quale contesto il metodo e non il merito della sua presa di posizione, metta gli stessi lavoratori in una condizione di discontinuità rispetto ad una possibile proroga di rinnovo, ed appunto di relativa stabilizzazione futura. Qui in palio non c’è la solita polemica politica che si verifica a ridosso della campagna elettorale, e, nemmeno la dimostrazione di carattere personale personale di essere più nell’interpretazione della legge in questione, qui, in palio c’è il rischio che 36 famiglie perdano l’occasione della loro vita, nel riconoscimento di una stabilizzazione definitiva che da anni rincorrono senza nessun risultato conseguito fino ad oggi». Pugliese si dice «convinta che alla fine prevarrà da parte del primo cittadino il buon senso e, che questa storia possa servire da lezione sia alle parti politiche, sia alle diverse sigle sindacali che non si può e non si deve giocare sulla pelle dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che da anni svolgono un ruolo importante, in tutti i comuni, per far sì che i diversi servizi vengano garantiti in maniera normale». L’ultima critica la riserva alla classe politica regionale «che, a mio avviso – aggiunge la referente di Calabria che vuoi – ha fallito nel suo intento tanto ambito di rinnovare il piano di programmazione triennale, nonché il fallimento da parte dello stesso Presidente nel nominare una giunta non eletta dal popolo, ma fatta da insigni professori che si sono eretti paladini del buon governo senza dare, nei fatti invece, risposte utili e chiare come sulla stessa questione qui in discussione».