Italcementi. Lo Polito, Catapano, Tocci e Pappaterra scrivono a Renzi

matteo renzi

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CASTROVILLARI – Da stamane sarà sciopero ad oltranza presso lo stabilimento Italcementi di Castrovillari. I lavoratori per nulla hanno gradito le notizie arrivate da Roma dove mercoledì i Sindacati avevano incontrato la proprietà, ancora italiana – prima del passaggio definitivo ai tedeschi di Heideberg Cement – che ha presentato un nuovo piano industriale nel quale si è deciso che il presidio del Pollino dovrà essere trasformato in solo centro di macinazione. L’assemblea delle maestranze, alla presenza dei Sindaci di Castrovillari, Domenico Lo Polito, Frascineto, Angelo Catapano, e Civita, Alessandro Tocci, con il contributo dei sindacati di categoria comprensoriale hanno ribadito che non consentiranno «quesCASTROVILLARI – La decisione di Italcementi di trasformare la fabbrica castrovillarese in semplice centro di macinazione se messa in atto «rappresenterebbe la fine industriale di una realtà storica e strategica per il nostro territorio oltreché la perdita definitiva di oltre 200 posti di lavoro fra diretti e indotto». I sindaci del comprensorio (Lo Polito, Catapano e Tocci) ed il Presidente del Parco (Domenico Pappaterra) hanno deciso di scrivere direttamente al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per sollecitare interventi del Governo sulla vicenda che sta travolgendo il presidio industriale di Castrovillari. Non si comprende «il perché la Italcementi Spa nel dichiararsi disponibile all’attivazione di una Cigs proponga nel contempo senza che se ne ravvisi la necessità tecnico-giurudica, un piano industriale diverso da quello del 2013» scrivono i Sindaci di Castrovillari, Frascineto e Civita nella missiva desinata anche al sottosegretario Bellanova, al Presidente della Regione Calabria, Oliverio, al Presidente della Provincia Occhiuto e tutta la deputazione calabrese. In queste ore febbrili in cui il livello della protesta si è innalzato e la crisi sociale ha assunto proporzioni drammatiche i rappresentanti del territorio chiedono a tutti «uno sforzo politico importante e decisivo» perché si attivi una Cassa Integrazione «senza dismissioni industriali permettendo a tutti noi in Calabria di decidere il futuro dei nostri siti in serenità. Non vogliamo che i tedeschi della Heidelberg non trovino più una fabbrica in Calabria, per noi è strategico per il futuro di chiunque voglia investire mantenere intatta la struttura produttiva, e invece con quello annunciato dalla Italcementi che prevederebbe la trasformazione  a centro di macinazione ciò sarebbe impossibile e definitivamente compromesso». Il territorio lo chiede a nome dei sindaci che ribadiscono al Governo regionale e nazionale «inaccettabile ed incomprensibile una eventuale chiusura ed ostinazione della Italcementi spa e non permetteremo con la determinazione che ci contraddistingue atteggiamenti di questo genere visto che la legge lo permette ed il Governo è d’accordo». Nessuno ravvisa «l’utilità» della scelta di Italcementi e tutti pensano che non siano i bergamaschi a dover «fare scelte pregiudizievoli» in questa fase «che non avrebbero altro che come obiettivo anticipare decisioni che dovranno essere altri a prendere (Heidelberg), in un confronto sereno ed a tessuto industriale invariato con il Governo e le Istituzioni che presiedono i processi di sviluppo dei propri territori».to scippo al Sud» che si tramuta in un «danno pesantissimo per la Cementeria di Castrovillari». Antonio Di Franco, segretario comprensoriale generale della Fillea Cgil, dà il polso di ciò che si respira al termine dell’assemblea che ha deciso che da domani «tutto si ferma». L’aria tra i lavoratori è «pesante» ed il clima sociale è diventato incandescente. Tutti speravano in un tavolo di confronto di tutt’altro tenore e le notizie di Roma hanno innalzato il livello della preoccupazione. «Chiediamo che si prosegua nel pieno rispetto del piano industriale presentato nel 2013 e non accettiamo che l’impianto di Castrovillari diventi un centro di macinazione. Questo significa dismissione di un impianto e non sta ad Italcementi presentare un piano industriale visto che sta lasciando la proprietà dell’azienda, il piano industriale dovrà presentarlo Heideberg» continua Di Franco. Il clima in meno di 24 ore è diventato rovente nell’opificio ai piedi del Pollino che da domani vedrà tutti i lavoratori incrociare le braccia e prepararsi ad una «battaglia» a tutto campo. «Chiediamo alla deputazione calabrese di intervenire presto su questa vertenza e consentire l’attuazione dell’articolo 42» che consentirebbe la cassa integrazione straordinaria fino al 2017. Clausola che permetterebbe ai nuovi proprietari tedeschi di trovare un impianto ancora a regime e ai sindacati di aprire una partita tutta nuova per il rilancio di Castrovillari.