CASTROVILLARI – «Da consigliere comunale del Comune di Castrovillari aderisco sin da subito alle scelte prese dai lavoratori dello stabilimento di Castrovillari e mi unisco a loro nello sciopero della fame ed alla occupazione permanente dello stabilimento». Così Gerry Rubini (nella foto), consigliere in quota socialista del gruppo che fa riferimento al Partito Democratico nell’assise comunale, ha annunciato la sua piena solidarietà «personale e politica» ai lavoratori ed alla vertenza dell’opificio di Castrovillari. Una decisione arrivata dopo aver dialogato con loro ed aver «fatto mie le loro preoccupazioni non solo lavorative ma anche sociali». Rubini ha espresso anche una considerazione su «cosa comporta lo stato di “cassaintegrato” non solo per il lavoratore, ma per le famiglie, un disagio quotidiano ed un senso di precarietà che rende la vita difficile» ed ha fatto proprie «le preoccupazioni delle parti sociali, che in questa vicenda stanno svolgendo un ruolo di primaria importanza». Ma ha anche riflettuto «su quanto questo intero territorio abbia dato sul piano istituzionale e politico alla stessa Italcementi» e ricordato «quanti hanno fatto e continuano a fare terrosissimo ideologico e campagne elettorali su problemi inesistenti per tenere mummificato questo territorio». Per questo da consigliere comunale ha deciso di aderire allo sciopero della fame. Ma la solidarietà istituzionale in queste ore è arrivata anche da altri membri del partito democratico. Il consigliere regionale, Giuseppe Aieta, ha manifestato «totale adesione alle ragioni dei lavoratori» annunciando di aderire allo sciopero generale del comprensorio del 14 dicembre prossimo. «La grave decisione dell’Italcementi di fare del sito industriale di Castrovillari un impianto di solo macinazione è irricevibile e pericolosa. Essa nasconde la volontà della proprietà di vendere al gruppo tedesco, che dovrebbe subentrare, un sito industriale ridotto negli organici, depotenziato nella capacità produttiva, senza un piano strategico di futuro industriale e pertanto destinato alla chiusura». Aieta parla di «risposta delle maestranze» a questo progetto di ridimensionamento «drammatica» ma assolutamente «appropriata». Lo sciopero ad oltranza e quello della fame «sottolineano – aggiunge il consigliere regionale – la forte determinazione dei lavoratori in difesa del sito e dell’ occupazione. Ottenere la cassa integrazione, per un altro anno, e ripartire dal piano industriale del 2013, sono obiettivi che condivido. Sono le risposte dovute ad un territorio che all’Italcementi ha dato moltissimo anche sul piano istituzionale e politico». Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd, ha scritto al Ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ed al Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, per la vertenza Italcementi e sollecitare un «intervento urgente affinché la Gigs venga attivata senza modificare l’attuale assetto industriale soprattutto in una Regione, come la Calabria, che è la più povera d’Italia e che, così, risentirebbe maggiormente della già drammatica crisi occupazione ed economica».