Elezioni provinciali. Pignataro ed i primi mal di pancia dopo il voto

pignataro peppino

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CASTROVILLARI – Lo Polito venga in consiglio e spieghi «perchè non ha preso in mano la situazione politica che si stava creando, lasciando allo sbando una forte consiliatura che poteva esprimere un candidato forte». Peppino Pignataro non ha aspettato molto per palesare la sua arrabbiatura per il voto delle elezioni provinciali che su tre candidati di maggioranza ed uno di opposizione non ha visto eletti nessuno dei candidati della Città. «Avevo chiesto tante volte di arrivare ad un candidato di superamento scegliendo uno solo, ma niente la presunzione e l’egoismo ha portato a questo risultato». Il capogruppo dei Progressisti per Castrovillari punta il dito contro «l’egoismo politico di questa amministrazione che di nuovo si è lasciata condizionare da scelte di un partito che continua a mantenere questo territorio senza un eletto, ne alla provincia, ne alla regione e altro. Sono arrabbiato, perchè speravo che almeno questa volta si poteva dire di aver saputo dare a questa città un senso di dignità». Tra i quattro candidati in lizza Pignataro aveva schierato – in una lista di centro destra – la sua più fedele consigliera comunale. Ed oggi vedendola “tradita” dal corpo dei grandi elettori della Provincia scalpita per mettere alle corde il Sindaco, con il quale già da tempo non esiste più il feeling di un tempo (se mai ci fosse stato), sostenendo di «non considerarmi più uno di loro, perchè in ogni occasione mi hanno fatto sempre capire che ero un’altra cosa». Così chiede un consiglio comunale aperto alla città «perchè il sindaco e quelli del Pd spiegassero le ragioni di queste scelte scellerate, come mai un piccolo ma grande sindaco di un paesino, quasi una frazione di Castrovillari, (il riferimento è a San Basile che ha visto eletto il Sindaco Vincenzo Tamburi) riesce ad essere eletto con grandi consensi e qui uno dei comuni più importanti e strategici con quasi 26 mila abitanti e di una fascia elettorale importante non riesce a fare sinergia ed eleggere un proprio figlio». E parla apertamente di traditori che «votano interessi di altri luoghi». Costoro «non ha più diritto di sedere nell’assise consiliare a rappresentare una città che hanno tradito».