C’è il sospetto di schede ballerine. Ecco i temi del ricorso sulle elezioni

urna elettorale

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CASTROVILLARI – Sono in tutto cinque i punti del ricorso che Peppe Santagada ha inoltrato al Tar attraverso l’avvocato Oreste Morcavallo per sottolineare le «gravissime illegittimità» compiute nel corso delle operazioni elettorali «sin dal procedimento di ammissione delle liste» e continuate «nella procedura di rilascio dei certificati elettorali, nell’ammissione al voto assistito, nel divario tra schede autenticate, scrutinate e non utilizzate, nell’attribuzione dei voti» della campagna elettorale che ha portato Domenico Lo Polito a sedere di nuovo sulla poltrona di Sindaco della Città di Castrovillari. Del primo, riferito all’autenticazione delle liste, abbiamo approfondito ieri, ma anche gli altri quattro meritano attenzione per sviscerare i contenuti del contenzioso amministrativo che le parti si troveranno a discutere dinnanzi al Tar Calabria nell’udienza fissata il prossimo 16 ottobre. Nel secondo punto del ricorso elettorale si parla di un consigliere comunale, eletto alla fine della consultazione elettorale nella lista dei Progressisti, che «è stato delegato al ritiro di numerosi certificati elettorali» ed in particolare per le sezioni 7,10, 11, 12 e 15. Procedura che «dalla documentazione allegata» al ricorso si evince essere stata «compiuta in modo palesemente illegittimo poiché in alcuni casi le deleghe non risultano autenticate ed in altri sono stati esibiti documenti di identità privi di validità». Si parla invece di operazioni di voto «inficiate da gravissime illegittimità» invece per la sezione numero 4. Qui Santagada e le Liste Civiche parlano di «risultato elettorale complessivo» alterato «palesemente». Secondo l’esame del verbale elettorale di sezione, infatti, risulterebbe che sono state autenticate all’inizio delle operazioni di voto 721 schede elettorali che hanno permesso a 286 elettori di votare. Sarebbero 439 le «schede autenticate non utilizzate». Dato che configge con la verità dei numeri che ne vorrebbe 435. Dunque la «non corrispondenza tra le schede autenticate, quelle votate e quelle non utilizzate» ha lanciato grandi interrogativi sul «risultato elettorale conseguito dalle liste nella sezione indicata». Nel ricorso si parla di «pericolo che si ingenera di alterazione dei risultati elettorali» che «comporta l’annullamento delle operazioni elettorali». Il pericolo che si ravvisa è quello della «scheda ballerina» all’interno di questo seggio. Ma in quasi tutte le sezioni poi le civiche contestano «le procedure di scrutinio e di attribuzione dei voti alle liste ed ai candidati» connotate da «evidenti illegittimità e violazioni». Un lungo elenco avvalorato da «dichiarazioni autenticate di cittadini elettori» che avrebbero assisto a quanto inserito nel ricorso. Ultima analisi critica rispetto al voto assistito anche questo «inficiato da palesi illegittimità» relative al suo esercizio. Dodici elettori sarebbero stati «ammessi al voto assistito senza che nell’apposito spazio sia stato indicato il nome del medico che avrebbe rilasciato il certificato ed attesto l’impedimento».