CASTROVILLARI – Si stima, per difetto, siano oltre tre milioni e mezzo. Lavorano spesso nel mezzo di sprechi e inefficienze, senza adeguate tutele e senza che vengano riconosciuti e rispettati i diritti minimi. Sono quelli che lavorano ‘in appalto’, o peggio in sub appalto, inseriti in un segmento produttivo che, per quanto riguarda i soli appalti pubblici, rappresenta più del 15% del Pil nazionale mentre al 2%, sempre del Pil, ammonta la variazione dei costi per gli appalti relativi a beni e servizi. Parte da questa analisi la campagna della Cgil nazionale “Gli appalti sono il nostro lavoro. I diritti non sono in appalto” che va in giro per le piazze di tutto il Paese per raccogliere firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul tema. La prima tappa calabrese del tour nazionale è stata Castrovillari dove stamane, in piazza municipio, è arrivato il mezzo di promozione ed il bacnehtto informativo per la raccolta firme che ha coinvolto diversi cittadini. Sempre più spesso «la parola appalti è associata a inefficienze, ruberie, malaffare e, tragicamente, morte sul lavoro. Come se non bastasse il contratto a tutele crescenti del Jobs Act, combinato agli sgravi per le nuove assunzioni, potrebbe abbattersi come una scure, determinando una vera e propria esplosione di licenziamenti e di nuove assunzioni a ‘monetizzazione crescente’, azzerando diritti pregressi» afferma la Cgil che stamane era in piazza con il Segretario Comprensoriale Generale, Angelo Sposato, e molti altri dirigenti. In occasione del tour nazionale in Calabria la segreteria regionale della Cgil ha lanciato un appello alle cooperative ed alle loro associazioni per sensibilizzare alla firme della proposta di legge per dare «un segnale che anche in Calabria volete cambiare». Il tour proseguirà in diverse città della Calabria per i prossimi tre giorni. Più di 6.000 calabresi hanno già firmato il testo. «Per tutto ciò che sta succedendo e che sta coinvolgendo settori della cooperazione e i loro rapporti con la politica e il mercato, – scrive la Cgil Calabria – sarebbe un segnale importante, nel rispetto delle grandi tradizioni e valori della cooperazione nazionale, che ci fosse un segno significativo di adesione e partecipazione! Basta con la mortificazione e la negazione dei diritti dei lavori nei cambi di appalti! Si al contrasto alla corruzione! Nuovi rapporti tra imprese (compresa la cooperazione) e il mercato! Basta con i rapporti spuri o illegali con la politica».