Vittoria in tribunale per un disabile. L’Anief si affida all’avvocato Bloise

sedia rotelle

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CASTROVILLARI – La sua esigenza era riportata nel Piano educativo individualizzato. Un corretto monte ore di sostegno didattico per un discente disabile di una scuola dell’alto jonio. Per far rispettare i diritti del giovane alunno sono scesi in campo l’Anief e l’avvocato moranese Luigi Bloise, del foro di Castrovillari, che hanno vinto la battaglia legale che ristabilisce quanto perduto. La sentenza del Tar Calabria «è esemplare» scrive Adele Sammarro dell’Anief e «con provvedimento d’urgenza» concede al giovane alunno quanto dovuto condannando il Miur «ad assicurare all’alunno il rapporto di ore necessarie per il sostegno scolastico sino all’approvazione del Piano Educativo Individualizzato». Ottenuta dunque giustizia, grazie alla tesi difensiva dell’avvocato Bloise, nel rispetto per le difficoltà dell’alunno, cui erano state negate nove ore di sostegno. La sentenza ricostruisce magistralmente la fattispecie, partendo dall’azione coerente e puntuale svolta dalla dirigenza scolastica che, «producendo apposito elenco nominativo» ha «prospettato il rapporto di ore necessarie per il sostegno scolastico dell’alunno». La stessa sentenza, pone un principio di diritto fondamentale nella materia, cioè che l’attribuzione dell’insegnante di sostegno in deroga costituisce per l’alunno disabile, un diritto soggettivo condizionato dalla circostanza e che  «esso deve essere di volta in volta commisurato alle specifiche difficoltà riscontrate nell’area di apprendimento». Nella sentenza si fissa come l’intervento di sostegno ed il numero di ore spettanti al portatore di disabilità vengono determinate sulla tipologia di handicap. Il ricorso innanzi al Tar rientra nell’ambito dell’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, avviata in autunno, promossa dall’Anief e prorogata sino alla terza decade di marzo. Adele Sammarro, presidente regionale di Anief, ha espresso «grande soddisfazione» per l’ennesima vittoria riportata in Tribunale che permette di «tutelare i diritti dei più deboli che il Ministero dell’Istruzione sembra voler dimenticare. Anief risponde, quindi, dicendo ancora una volta basta a questa prevaricazione da parte del Miur che, con l’inaccettabile e vergognosa giustificazione di anteporre le fantomatiche ‘questioni di bilancio’, viola i fondamentali diritti degli alunni più deboli».