Sono 32 in tutto gli apparecchi da gioco muniti di scheda clonata sequestrati alla ditta castrovillarese dedta al noleggio di videopoker e oltre 16mila gli euro di multa, ritenuti frutto dell’illecita attività di frode informatica della quale avevamo già scritto il 2 aprile scorso.
Nei giorni scorsi, Finanzieri del Comando Provinciale Cosenza, funzionari dell’Ufficio dei Monopoli per la Calabria e del gruppo CP Operazioni della Direzione Generale dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli (ADM), coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, hanno sottoposto a sequestro gli apparecchi muniti di scheda da gioco alterata nel suo funzionamento che riduceva, questo l’illecito messo a segno e contestato dalla Guardia di Finanza, l’apparente incasso delle slot machine impedendo, in tal modo, il corretto versamento allo Stato della percentuale dovuta a titolo di imposta.
Per tale ipotesi di reato risulta indagato l’amministratore/legale rappresentante di una società di Castrovillari, dedita alla gestione/noleggio di tali apparecchi da divertimento presso vari esercizi commerciali della provincia di Cosenza ed in Lombardia, Campania e Basilicata.
Il servizio trae origine da alcuni spunti investigativi derivanti dalla segnalazione di una società specializzata nella manutenzione di smart card di videogiochi in merito alla presenza di una scheda palesemente alterata, inviata per la riparazione dal citato gestore di Castrovillari.
A seguito di ulteriori approfondimenti e riscontri eseguiti dalle Fiamme Gialle e dai funzionari ADM, la Procura della Repubblica di Catanzaro, competente sui reati informatici, ha disposto perquisizioni sia presso il magazzino del gestore castrovillarese che presso gli esercizi commerciali ove erano installati i congegni da gioco.
All’esito delle perquisizioni, è stato accertato che 32 apparecchi su 87 erano irregolari, in quanto muniti di una doppia scheda da gioco, abilmente occultata in apposito doppio fondo, che permetteva di eludere il conteggio delle giocate ed evadere le imposte dovute all’erario (il cosiddetto prelievo unico erariale).
I videogiochi del tipo new slot, come quelli in questione, sono apparecchi da divertimento (contemplati dall’articolo 110, comma 6, lettera a del TULPS) che erogano vincite in denaro e sono collegati alla rete telematica dell’ADM a cui inviano, in automatico, i dati sulle giocate effettuate. Su queste vengono determinate le imposte da versare.