Avrebbe alterato il funziamento dei videpoker in uso a esercizi pubblici autorizzati. E’ questa l’accusa mossa nei confronti del titolare di una ditta di giochi elettronici con sede legale a Castrovillari che nei giorni scorsi ha ricevuto un avviso di garanzia per una indagine della Guardia di Finanza. L’inchiesta sarebbe partita da una accertamento della fiamme gialle di Todi, messo a segno nell’aprile dello scorso anno, che ha visto la sua evoluzione nel controllo a tappeto, portata a termine dai comandi competenti per territorialità della Guardia di finanza, unitamente al personale dell’agenzia delle accise, dogane e monopoli.
La società castrovillarese detiene 87 apparecchi da gioco distribuiti in 42 esercizi commerciali dislocati tra Calabria, Campania, Lombaria e Basilicata, ora al centro degli accertamenti della Guardia di Finanza che proprio a Castrovillari, nei giorni scorsi, ha operato diversi controlli e sequestri sugli apparecchi manomessi.
Secondo quando accertato dalle fiamme gialle le slot machine sarebbero state alternate nel loro funzionamento della scheda da gioco, riducendo così l’apparente incasso delle slot machine e impedendo, in tal modo, il corretto versamento allo Stato della percentuale dovuta a titolo di imposta.
La Guardia di Finanza ha passato al setaccio decine di esercizi commerciali della città e del circondarcio nei quali la ditta aveva installato i giochi elettronici sequestrando gli apparecchi e ipotizzando che, altri video poker dismessi presso il magazzino di Castrovillari, possano avere lo stessa alternazione di funzionamento.