Vertenza Femotet: trovato l’accordo con l’azienda. La raccolta ritorna regolare

femotet dipendentiincatenati

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CASTROVILLARI – Trovato in serata l’accordo che fa rientrare la protesta degli operai Femotet, esplosa mercoledì in tutta la sua drammaticità. Da stanotte gli operai dell’azienda castrovillarese addetta alla raccolta rifiuti tornerà al lavoro. Quella che sembrava la trattativa decisiva per portare al pagamento diretto dei salari reclamati dai dipendenti ad opera del Comune di Castrovillari, come prevede la procedura di legge, e coordinata per tutta la giornata di mercoledì dal personale della Digos di Castrovillari sotto l’attenta vigilanza del dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Castrovillari, Leonardo Papaleo, era sfumata perché le «ipotesi messe in campo anche grazie alla fattiva collaborazione delle forze dell’ordine, sono state rifiutate dalla Femotet» riferisce Franco Spingola, segretario comprensoriale della Funzione Pubblica Cgil. Così ieri mattina gli operai dell’azienda che si occupa della raccolta rifiuti nella città del Pollino si sono incatenati all’ingresso dello stabilimento e dichiarano di andare avanti con la protesta «fin quando non avremo i nostri pagamenti». Dal canto suo Goffredo Labozzetta, amministratore unico, ha fatto sapere che «nonostante il periodo di crisi che sta attraversando» la Femotet «ha provveduto ad azzerare il ritardo nella liquidazione delle spettanze dovute» essendo in arretrato di due giorni rispetto al pagamento della mensilità di novembre. Pertanto «non si rileva la motivazione espressa dai lavoratori di gravi inadempienze e la protesta secondo la scrivente è illegittima e manifesta un ulteriore volontà da parte dei dipendenti di creare disagio alla cittadinanza ed alla stessa azienda». La società – ha aggiunto Labozzetta – «si vede costretta ad avvisare le autorità competenti per evitare il verificarsi di disordini derivanti dallo stato di agitazione, declinando nel contempo ogni responsabilità» su quanto verificatosi nei giorni della protesta. Diverso il pensiero dei lavoratori e del sindacato che accusano la ditta di offrire un «atteggiamento padronale della peggiore specie improponibile nel terzo millennio» portando avanti una condotta che «decide di applicare il contratto come gli piace» e non dando «minima indicazione per un piano di rientro» né di «attenersi a quanto stabilito davanti a sua eccellenza il Prefetto di Cosenza» lo scorso ottobre. Ma al termine di una lunga giornata di mediazioni s’è trovata la soluzione che consente di evitare il rischio di una nuova emergenza rifiuti per la città.