Vertenza cementificio oggi a Roma. Di Franco: manca una politica industriale regionale

difranco antonio

difranco antonioCASTROVILLARI – La mancanza totale di «una politica industriale regionale» è la cosa che preoccupa in questo momento il sindacato ed i lavoratori più della interlocuzione con un nuovo imprenditore. Antonio Di Franco, segretario comprensoriale della Fillea Cgil, lo confessa alla vigilia del nuovo incontro a Roma previsto per oggi alle 11 presso la sede del Ministero dello sviluppo economico sul passaggio di proprietà da Italcementi ai tedeschi di Heidelberg. Siamo in una «fase di transizione» in cui oggi «non abbiamo un interlocutore» ma quello che più fa specie e che in un territorio dove grandi imprese stanno chiudendo, e dove la precedente era industriale ha lasciato i «mostri vuoti» dei capannoni nella piana di Cammarata, «assistiamo da giorni al ritornello della politica di voler salvare nuovi posti di lavoro» quando «basterebbe intanto salvaguardare i livelli occupazionali esistenti» e programmare una «politica industriale regionale» per evitare il disastro che è sotto gli occhi di tutti. «Nel territorio abbiamo perso complessivamente oltre mille posti di lavoro» da Altomonte a Corigliano, da Castrovillari alla Sibaritide, passando per Oriolo dove molte grande imprese «stanno chiudendo» altre lo hanno già fatto altre ancora sono in crisi. Dal livello regionale «manca una politica industriale di rilancio che possa dire cosa farne delle fabbriche che stanno chiudendo». Da tempo «assistiamo ad una dismissione industriale» che se solo venisse utilizzata per avviare «bonifica delle aree» produrre «lavoro almeno per i prossimi dieci anni». Tutti i settori sono in crisi ma «ai un governo regionale è stato pronto per far ripartire queste imprese, mai una politica di agevolazioni agli imprenditori calabresi. Siamo all’anno zero. Le fabbriche chiudono e non sappiamo che farne». Ecco perché sulla proposta dei giorni scorsi del Movimento Cinque Stelle di Castrovillari sul cementificio Di Franco afferma «noi non ci sottraiamo a nessuna discussione ma partiamo dalla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali ed il rilancio del sito industriale». Ma in questa fase di transizione «nessuna proposta ha senso perché non abbiamo l’interlocutore». A Roma stamane si verificherà con il Ministero la questione relativa alla mobilità in deroga e la cassa integrazione. Ma i lavoratori si aspettano che ora i Sindaci diano corso alla promessa fatta: il consiglio comunale allargato con la presenza di Oliverio.