Ventinove ore per un soccorso veterinario. Insorgono le associazioni di volontariato

cane ferito

cane ferito

 

COSENZA – Esprimono «indignazione per l’inadeguatezza del Servizio di Pronto Soccorso Veterinario» facendosi portavoce delle istanze di un numero sempre crescente di cittadini le associazioni di volontariato animalista “Adottami in Calabria” ed “Oipa Cosenza”. Dopo l’ennesimo episodio ai danni di una cagnolina investita a San Pietro in Guarano che ha dovuto attendere ben 29 ore per ricevere i soccorsi adeguati, i sodalizi animalisti hanno scritto una lettera aperta al commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, per evidenziare «la complessità delle procedure previste, per una corretta attivazione dei soccorsi» che «troppo spesso» rende «inefficace l’intervento ed a pagare con la vita sono quegli animali a cui l’uomo è tenuto a garantire protezione e cure, per come previsto dalla normativa vigente (internazionale, nazionale e regionale)». I tempi dell’episodio registrati tra il 16 ed il 17 agosto a San Pietro in Guarano sono definiti «inaccettabili ed incompatibili con la semantica del termine “pronto soccorso”». Tra il primo atto di impulso, costituito da una telefonata al 112 da parte di un cittadino, e l’effettivo arrivo del veterinario reperibile di turno e della squadra cattura sono intercorse 29 lunghe ore. «Questo – scrivono le associazioni – è il vergognoso fatto dal quale troviamo impossibile prescindere e dal quale le associazioni e tutti i cittadini perbene non intendono discostarsi». Il Sindaco, come da normativa, per tramite della Polizia Municipale assolve al compito di verificare la propria competenza a rendere soccorso ma il veterinario reperibile di turno del servizio pubblico può ricevere la chiamata al soccorso da oltre 100 km di distanza e il servizio cattura, a sua volta, può percorrere distanze incompatibili con la funzione stessa del servizio. «La situazione, già di per sé farraginosa, si aggrava se, come avviene nelle ore notturne o nei giorni festivi, la possibilità di contattare la Polizia Municipale di fatto svanisce! Per non parlare dell’eventualità, non remota, che l’animale in difficoltà si trovi in posizione tale da non consentire un immediato rilevamento delle competenze territoriali. Ogni Comune, – aggiungono le associazioni – invero, è libero di convenzionarsi con il canile sanitario che ritiene più vantaggioso e, per questo, stabilire su quale territorio insiste l’animale da soccorrere significa anche stabilire il canile di destinazione che, a volte, può essere di molto distante. E se, per finire, il gestore del canile sanitario non avesse posto o, peggio ancora, avesse deciso di chiudere le porte all’Amministrazione Comunale inadempiente? Qualora tutte le circostanze sopra riportate dovessero concorrere, servirebbero ben 29 ore, o forse più, per sollevare il cane o il gatto randagio da terra, caricarlo sul furgone del servizio cattura ed incamminarsi verso il soccorso, che potrebbe rivelarsi del tutto inutile, talmente inutile dal perdere completamente di significato». Le scriventi associazioni hanno sollecitato, più volte, il precedente Direttore dell’ASP, Gianfranco Scarpelli, ad un incontro avente ad oggetto le problematiche del Servizio di Pronto Soccorso Veterinario, senza riscontro alcuno. «Per tale motivo, attesa la necessaria e ormai inevitabile riforma del Servizio di Pronto Soccorso Veterinario, le Associazioni si rivolgono ora a Lei e formulano pubblicamente una richiesta di incontro, al fine di illustrarLe le proprie proposte e addivenire, insieme, in modo collaborativo, alla realizzazione di un servizio pubblico che soddisfi e assicuri davvero i diritti degli animali. L’istituzione di un servizio di pronto soccorso per cani e gatti attivo ogni giorno, organizzato attraverso turni di effettivo servizio e mediante l’impiego di medici veterinari di comprovata esperienza nel settore degli animali d’affezione; l’istituzione di un numero di emergenza attivo 24 ore al giorno, direttamente collegato con il personale medico, che renda superflua, attraverso l’utilizzo di un semplice apparecchio di rilevamento della posizione del cane, la presenza della polizia municipale; la predisposizione di un posto di soccorso adeguatamente attrezzato che accolga gli animali provenienti da ogni territorio sono solo alcuni dei suggerimenti da sottoporre alla Sua attenzione».