Un defibrillatore per la vita progetto di civiltà. Savino: nella sanità basta elemosine e clientele

defibrillatori serata

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CASTROVILLARI – «Un progetto per la salvaguardia della vita ma anche di civiltà». Così ha definito la consegna di dieci defibrillatori alla città di Castrovillari il primario del reparto di Cardiologia, Giovanni Bisignani, nella serata conclusiva dell’iniziativa “Un defibrillatore per la vita” promossa dagli “Amici del Cuore” presieduta da Donatella Laudadio. Un percorso di salvaguardia della salute e di rete di sicurezza diffusa per i cittadini che «parte da lontano» ha voluto sottolineare il Sindaco, Domenico Lo Polito, che ha visto insieme il pubblico ed il privato in una comunione di intenti che ha portato alla formazione di 50 operatori volontari abilitati, attraverso la formazione del personale specializzato del 118, all’utilizzo del defibrillatore semi automatico. Ne saranno allocati dieci in tutto lungo il perimetro cittadino, fino alle contrade di campagna e di Cammarata, per mettere in piedi una rete di assistenza d’urgenza a tutti i cittadini e nei contesti di interesse pubblico e sociale dove è più diffusa la presenza di persone. Dalle scuole ai luoghi di socializzazione come le piazze, i centri culturali, il centro storico, i luoghi di sport. A salutare questa «pagina bella di nuovo umanesimo» c’era il vescovo di Cassano all’jonio, Monsignor Francesco Savino, che nel suo intervento ha sottolineato il valore alto del «donarsi per salvare vite umane» ma anche sottolineato le sue preoccupazioni per lo stato della Sanità in Calabria. «Il diritto della salute – ha riferito davanti all’follata platea del Protoconvento Francescano – deve essere un diritto esigibile che non deve passare per la clientela o l’elemosina. Finchè ci sarà questa mentalità la civiltà è lontana dal realizzarsi». Nel suo accorato intervento in cui ha lodato l’iniziativa di sinergia che ha visto insieme tanti soggetti dell’associazionismo e del volontariato castrovillarese ha ricordato parole come la «corresponsabilità» e la «sussidiarietà verticale, circolare, orizzontale ed istituzionale» che sono l’identità fondamentale per dirsi «comunità» che mette «al centro la persona» e rigetta il «processo di tribalizzazione» che spesso le dinamiche dell’economia e dei numeri vogliono imporre alla vita dell’uomo. Ad accompagnare i vari momenti dell’iniziativa, coordinata dai giornalisti della nostra testata, la musica di Antonio Adduca, alla chitarra, e Luigi Di Dieco, alla voce, che hanno raccontato le dinamiche del cuore attraverso la musica. Nei prossimi giorni i defibrillatori verranno allocati nei vari punti della città e coordinati dal personale delle emergenze attraverso la rete del volontariato.