CIVITA – Due giorni di formazione sulle tecniche sanitarie di traumatologia in ambiente impervio e in alta quota. Sono quelli affrontati dagli uomini e le donne del Soccorso Alpino Calabria e diretto dalla SNAMED del CNSAS (Scuola Nazionale Medica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) a dimostrazione di quanta passione, professionialità e formazione ci sia dietro le squadre di intervento in montagna. Non solo preparazione del personale di soccorso sugli aspetti altamente tecnici nei più disparati ambienti quali forre, pareti, cascate di ghiaccio, roccia, ma anche decine di ore all’anno di formazione specifica sugli aspetti propriamente sanitari è quella che affrontano gli uomini del Soccorso Alpino. Tra i componenti delle squadre dislocate su tutto il territorio calabrese figurano diversi medici alpinisti capaci di effettuare la stabilizzazione sanitaria del paziente direttamente in parete o nel fondo di un burrone. E proprio per questo l’obiettivo della due giorni, celebrata a Civita, è stata quella di analizzare sia in teoria che in pratica le metodologie sanitarie di immobilizzazione di pazienti pluritraumatizzati in terreni impervi o in alta quota attravero diversi presidi sanitari specifici per il soccorso in montagna. Un altro tassello formativo che rende gli uomini e le donne del Soccorso Alpino dei veri volontari professionisti del soccorso in montagna anche in terra di Calabria.