Tentò di strangolare il vicino di casa. La Cassazione conferma la pena

tribunale giudiziaria

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CASTROVILLARI – Aggredì insieme al padre un bidello, suo vicino di casa, per questioni di inimicizia. Provò a strangolarlo con la cinta dei pantaloni a seguito di un pestaggio selvaggio. Martedì sera è arrivata per lui la conferma della pena dalla prima sezione pensale della Corte di Cassazione che ha rigettato gli otto motivi di ricorso presentati dai suoi legali, Giovanni Alicó del foto di Roma e Antonio Marino del foro di Cosenza. Stefano Iero si è visto così confermare i dieci anni di reclusione già inflitti nei precedenti gradi di giudizio a seguito della feroce aggressione che lo vide protagonista, il 26 ottobre del 2006, insieme al padre Luigi, condannato con rito abbreviato a tre anni e sei mesi. L’episodio si svolse in contrada Pietà, a due passi dalla chiesetta di periferia sita sulla strada che dalla città del Pollino sale verso Frascineto. E’ poco prima di cena quando i due uomini incontrano casualmente il loro vicino di casa, che lavora come bidello in una scuola di Castrovillari. Le ruggini di vicinato che da tempo li dividono prendono il sopravvento. Padre e figlio si scagliano contro Domenico Polimeni (rappresentato in processo dalla parte civile con l’avvocato del foro di Castrovillari, Andrea Bonifati) colpendolo con calci e pugni. Si fermano solo all’arrivo di alcuni passanti ai quali intimano di allontanarsi minacciandoli di morte. E’ quel frangente che il bidello tenta di fuggire alla furia dei suoi aggressori provando a salire nella loro auto. Ma padre e figlio lo prendono per i piedi e lo trascinano fuori continuando a colpirlo ripetutamente, mentre Stefano Iero si slaccia la cintura dei pantaloni, la avvolge intorno al collo del Polimeni e tanta di strangolarlo. La cintura si rompe, per fortuna dell’aggredito, ed i due – vedendo arrivare altre persone sul posto – si danno alla fuga lasciando l’uomo privo di conoscenza sul selciato della stradino dove consumano la loro rabbia. Arrivano per lui i soccorsi. L’uomo arriva in ospedale con fratture multiple al naso, alla colonna vertebrale, ecchimosi, un trauma cranico che lo obbligheranno ad un ricovero in prognosi riservata. Sulle tracce degli aggressori lavorò la Polizia di Stato con gli uomini del commissariato di Castrovillari, all’epoca dei fatti agli ordini del vice questore aggiunto, Giuseppe Zanfini, che rintracciarono i responsabili e li assicurarono alla giustizia. Martedì sera l’epilogo di questa drammatica e violenta aggressione con la conferma della condanna a dieci anni di reclusione per tentato omicidio aggravato a Stefano Iero da parte della prima sezione penale della corte cassazione presieduta dal giudice Arturo Cortese e affiancato dal giudice relatore Monica Boni. L’uomo è stato condannato altresì alla interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione legale per la durata della pena, libertà vigilata per tre anni.