Tamburi riconfermato nel Cal. Eletti anche Lo Polito e Papasso

Lo Polito e Tamburi

Lo Polito e Tamburi

 

SAN BASILE – Con tre rappresentanti del territorio il Pollino e la Sibaritide devono avere ora la forza di cooperare insieme per una «strategia d’area» che sappia «ascoltare i territori e tradurli in progetti concreti per sanare i bisogni e produrre speranza». Così Vincenzo Tamburi commenta la sua riconferma nel Consiglio per le Autonomie Locali della Regione Calabria e l’elezione di Domenico Lo Polito e Gianni Papasso, sindaci di Castrovillari e Cassano all’Jonio. Un terzetto che rafforza la rappresentanza istituzionale all’interno del Consiglio per le autonomie locali e che consentirà di «dialogare con la vicina Sibaritide per uno sviluppo strategico d’area capace di promuovere connessioni di sviluppo sociale, culturale ed economico per il bene dei territori e della popolazione». E’ l’auspicio del sindaco di San Basile per il lavoro da compiere in seno all’organo di consultazione fra la Regione e la perifericità dei territori. «Ringrazio per la fiducia che gli amministratori hanno posto nella mia persona riconfermandomi nell’incarico di rappresentanza ed auguro ai miei “vicini” di casa Lo Polito e Papasso un lavoro fruttuoso capace di innescare sinergie utili allo sviluppo dei nostri territori. Lavorando insieme – ha continuato Tamburi – e programmando azioni sinergiche che sappiamo costruire reti virtuose di progettualità ed indirizzo da candidare ai bandi europei, potremo dare slancio ad un territorio ricco di vocazioni e capace di slanci di accoglienza e sviluppo». Misurarsi con le sfide moderne delle popolazioni ed i problemi atavici che affliggono il nostro territorio è l’entusiasmante carico di responsabilità che ci vediamo affidati da coloro che ci hanno chiesto di rappresentare la Calabria. «Se sapremo essere momento di sintesi e concretezza per le nostre comunità avremo vinto la sfida della rappresentanza istituzionale che sa ascoltare i territori e tradurli in progetti concreti per sanare i bisogni e produrre speranza».