CASTROVILLARI – La Discarica di Campolescia ancora al centro del dibattito politico cittadino. Questa volta, però, non per volontà delle Liste Civiche – che si oppongono al progetto messo in piedi dal Comune ed autorizzato dalla Regione Calabria – ma dal Sindaco Domenico Lo Polito che ha organizzato un incontro dibattito pubblico nell’Auditorium dell’Istituto tecnico commerciale per geometri di Castrovillari, il “Pitagora – Calvosa”, alla presenza dei funzionari dell’Asp e dell’Arpacal. I lavori di messa in sicurezza della discarica castrovillarese verranno approfonditi in un dibattito con i tecnici alla presenza dei cittadini oggi, i giovani, al quale sono state invitate anche le associazioni di categoria del settore agricolo, i lavoratori dipendenti della filiera agroalimentare, ed il comitato per la chiusura della discarica. Un confronto voluto in maniera pubblica dal Sindaco di Castrovillari «con tecnici e documenti ufficiali per evitare che la disinformazione pianificata possa creare ulteriori danni al nostro territorio». Nei mesi scorsi, infatti, i rappresentanti delle liste civiche con il comitato che si oppone alla discarica avevano montato un caso mediatico sui lavori nel sito di Campolescia ritenuti non conformi al progetto. Avevano scritto a tutte le autorità preposte e con alcuni agricoltori di Cammarata avevano manifestato in centro città con un carosello di auto e mezzi agricoli. Dopo qualche giorno, però, era arrivata la risposta ufficiale alle loro preoccupazioni che di fatto smentivano la loro posizione. La Regione Calabria – Dipartimento Ambiente e Territorio in merito alle sollecitazioni dell’associazione Solidarietà & Partecipazione, scriveva che «alla luce degli esiti dei controlli effettuati (in più riprese, ndc) si ritiene che, allo stato attuale i lavori effettuati sono in linea rispetto a quanto autorizzato con DDG n°11591 del 08/08/2015 e riguardano esclusivamente la messa in sicurezza della discarica». In più specificava che anche la presunta realizzazione di argini per l’innalzamento della capacità di abbanco denunciata in video dalle associazioni ambientaliste altro non erano che opere «funzionali al migliore contenimento delle acque meteoriche durante la fase di coltivazione della discarica» e che sarebbero stati «rimossi a chiusura della discarca, con l’utilizzo del terreno degli argini come materiale per la realizzazione dello strato superficiale del pacchetto di chiusura». «Questa – ha concluso Lo Polito – è l’occasione buona per confrontare tutte le posizioni, in un contraddittorio completo e qualificato».