Sostenere il comparto orticolo del Pollino. A Laino un convegno sul tema

AGLIO DI LAINO BORGO

AGLIO DI LAINO BORGO

 

LAINO BORGO – Non richiedono grandi investimenti economici, ma possono essere molto redditizie per chi le lavora. Sono le produzioni orticole del Pollino, al centro di un convegno organizzato a Laino Borgo nei giorni scorsi in Piazza Navarro per focalizzare l’attenzione sull’Aglio bianco di Laino Borgo e al Fagiolo poverello bianco. Ad introdurre i lavori Terenzio Calvosa, dell’Associazione “Archeo GeoPollino”, dopo i saluti del Sindaco di Laino Borgo Francesco Armentano, del vicepresidente della Proloco Palermo. Luigi Gallo del Centro di Divulgazione Agricola dell’ARSAC di Castrovillari ha messo a fuoco le produzioni del territorio sottolineando la diffusione del Fagiolo borlotto ceroso nano, Fagiolo borlotto ceroso rampicante, Fagiolo bianco ceroso rampicante, Zucchino, Pomodoro, il famoso Fagiolo poverello bianco. «Con queste colture – ha affermato Gallo – si riescono a realizzare redditi pari a circa 4000-7000 euro per ettaro di terreno e le tecniche di coltivazioni sono estremamente semplici, inoltre, permettono una organizzazione aziendale del lavoro concentrato in un periodo che non supera 5 mesi all’anno (da maggio a settembre). Per questo, la produzione orticola si rivela più allettante, per i giovani, anche per quanti non abbiano esperienza nel settore agricolo. Altro vantaggio economico di queste produzioni è che non richiedono grandi investimenti e presentano un rischio d’impresa molto ridotto». I due ecotipi locali, vale a dire l’aglio bianco di Laino borgo e il fagiolo poverello bianco, essendo due colture orticole devono essere necessariamente inserite in questo contesto. L’aglio di Laino riscoperto da pochissimo tempo e viene conservato in vasettini aromatizzato con pepe e foglie di Alloro e Ginepro oppure in agro dolce risultando particolarmente gradito dai consumatori come aperitivo oppure come antipasto in quanto viene completamente eliminato l’odore sgradito di aglio. Il Fagiolo poverello bianco stava per scomparire e l’Arsac insieme al CNR di Bari lo ha studiato e rilanciato. Proprio per le peculiarità dell’orticoltura del Pollino, Luigi Gallo, in conclusione, ha invitato i giovani di Laino Borgo, di Laino Castello o di Mormanno, ad insediarsi in agricoltura puntando su questi prodotti orticoli locali puntando sulla utilizzazione delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, le misure relative all’ammodernamento delle aziende, al primo insediamento in agricoltura. I lavori del convegno sono stati conclusi da Giovanni Cosenza componente del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino affermando che l’Ente compirà tutti gli sforzi per sostenere il comparto orticolo del Pollino e la promozione e il rilancio degli ecotipi locali perché ci crediamo.