CASTROVILLARI – E’ stata una decisione sofferta, meditata a lungo, ma inevitabile quella presa dalla famiglia Battipede, che da 150 anni si occupa di portare avanti la tradizione della Festa di San Rocco, nelle omonima cappella sita nell’agro del Comune di Castrovillari a due passi dal fiume Coscile. Ogni 16 agosto la festa nella cappella privata della famiglia raccoglie centinaia di persone che per devozione si assiepano lungo le stradine che portano al luogo sacro e poi fanno festa con l’altrettanto radicata tradizione della sagra della melanzana ripiena. Ma quest’anno l’appuntamento estivo non si farà. Il luogo e la strada di accesso alla cappella sono da tempo oggetto di una ordinanza della Polizia Municipale che ne vieta il transito nel segno della «prevenzione» ed a «tutela dell’incolumità pubblica». Ma l’effetto scatenante della decisione sono i continui furti e danneggiamenti subiti dal luogo di culto. L’ultimo proprio pochi giorni fa che praticamente impediscono di ripristinare il luogo in tempo per la festa. Uno sfregio al luogo che ha amareggiato la famiglia che ne detiene la custodia da oltre 150 anni e che di fatto ha dovuto far assumere la decisione così importante per l’intera collettività. Alcuni ignoti approfittando dall’amenità del luogo hanno praticamente sfondato la porta della cappella con una mazza – ritrovata nei pressi della chiesetta – ed hanno trafugato oggetti liturgici di ogni tipo. Danni che non si farà in tempo a riparare per la festa ormai alle porte e che con grande rammarico hanno spinto la famiglia Battipede ad assumere la decisione di sospendere per quest’anno la festa. Così dopo 150 anni si ferma la tradizione della Festa di San Rocco con grande sofferenza da parte dei custodi del luogo. L’ultimo episodio – però – ha spinto la famiglia Battipede a lanciare un appello verso i tanti cittadini affezionati al luogo e che frequentano quella zona di campagna al fine di tutelare tutti insieme uno spazio così radicato nella memoria di tutti. Quest’anno resterà l’amarezza di aver dovuto sospendere la festa, in attesa di farla più grande e bella il prossimo anno.