Il sindaco di Cassano all’Jonio, Gianni Papasso, ha emesso oggi un’ordinanza con cui si bloccano i lavori di realizzazione di un’antenna 5G nella frazione Sibari. La decisione, presa per motivi di ordine pubblico e di pubblica incolumità, è stata presa dal primo cittadino in seguito alle proteste degli abitanti e ad una riunione, tenutasi nella serata di ieri, alla quale ha preso parte lo stesso sindaco. “Sono stato e sono fortemente preoccupato – ha dichiarato Papasso – per la realizzazione, non soltanto per la questione elettromagnetica, ma anche per il danno ambientale e paesaggistico prodotto dall’installazione di questo palo alto circa 40 metri nel pieno centro di Sibari”. “Sono fortemente preoccupato –ha aggiunto- perché all’assemblea hanno partecipato tantissimi cittadini e ho visto che c’è tantissima tensione che può sfociare in problemi di ordine e sicurezza pubblica, così come sono preoccupato dalle parole di un importante medico che ha affermato a chiare lettere che ci possono essere forti rischi per la salute”. Da qui, dunque, la decisione di emettere l’ordinanza in modo, è scritto in una nota, “da poter avviare una serie di verifiche medico-sanitario, per vedere se sono state rispettate le distanze (visto che a pochi metri ci sono due scuole, un oratorio e tante case) ma, soprattutto, per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica visto che, al di là della tensione registrata nel corso dell’assemblea, già in mattinata alcuni cittadini erano molto agitati”. “Ho espresso sempre contrarietà alla realizzazione di questa antenna – ha affermato il sindaco – non perché non creda nella modernità e nell’assicurare i servizi al cittadino. Il problema è di altra natura. E lo dimostra il fatto che come amministrazione ci siamo sempre opposti alla realizzazione sia di questa che di altre antenne sul territorio. Abbiamo convocato, nel febbraio 2022, un consiglio comunale e grazie al voto della mia sola maggioranza (l’opposizione abbandonò i lavori) gli uffici comunicarono il diniego alla costruzione alla ditta. Poi, purtroppo, il Tar ha dato loro ragione”. “Ora, però –ha concluso il primo cittadino- la situazione cambia, perché c’è troppo tumulto, c’è preoccupazione per l’ordine e la sicurezza pubblica e fortissima preoccupazione per la salute”.