Il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria della pista ciclabile Campotenese – Morano Calabro, realizzata sull’ex tracciato della ferrovia calabro – lucana, ha subito ingenerato anche la presa di posizione dell’Ente Parco del Pollino, che su quell’opera ha puntato per valorizzare il turismo sostenibile su due ruote. Il presidente dell’Ente Parco, Domenico Pappaterra, a nome dell’intero Consiglio Direttivo ha convocato il Direttore dell’Ente, il RUP, i tecnici e l’impresa coinvolti nella realizzazione dell’opera, al fine di richiedere una dettagliata relazione nel merito delle presunte criticità e problematiche emerse nella vicenda, con l’auspicio che la stessa possa essere rapidamente chiarita.
«Non appena sarà consegnata la relazione suddetta l’Ente Parco – si legge in una nota stampa diramata dal Parco del Pollino – si metterà a disposizione dell’autorità giudiziaria, verso il cui operato manifesta pieno rispetto e fiducia, al fine di pervenire nel più breve tempo possibile alla risoluzione della vicenda giudiziaria in corso. Tale lavoro è finalizzato anche a restituire in tempi brevi, la fruizione piena e completa dell’opera ai tantissimi cicloturisti che già ne hanno apprezzato la realizzazione».
L’occasione è stata utile anche per ribadire che la chiusura disposta dall’autorità giudiziaria non riguarda assolutamente la Ciclovia dei Parchi della Calabria la cui tratta di oltre 500 km, è totalmente fruibile da Laino Borgo a Reggio Calabria.