Un gesto semplice ma simbolico. Così evocativo e profondo che racchiude in se il legame ancestrale tra la comunità di Saracena e il suo santo patrono: San Leone. Domenica 20 febbraio all’interno della celebrazione che ha concluso il novenario in occasione della festa di San Leone vescovo, patrono della città, il sindaco Renzo Russo ha consegnato nelle mani del vicario generale della Diocesi, don Francesco Di Chiara, le chiavi della città.
Una espressione di affidamento a San Leone della comunità, del popolo di Saracena «ovunque esso si trovi, in qualsiasi parte del mondo, affinché possa proteggerli e guidarne il cammino» ha rimarcato il primo cittadino attraverso un post pubblicato sui social.
Un pensiero ed un affidamento rivolto ai «nostri bambini e i nostri nonni, le donne e gli uomini, le nostre mamme e i nostri papà, i nostri giovani troppo spesso inascoltati e incompresi»; ai «nostri ragazzi speciali e i nostri malati con la speranza che possano guarire presto»; ma anche ai «nostri lavoratori e i nostri disoccupati, tutti coloro che versano in difficoltà, economiche o psicologiche dovute anche a questa maledetta pandemia». Un ricordo è stato espresso anche per i «defunti che ci hanno lasciato troppo presto».
Nel corso della cerimonia religiosa si è voluto affidare al Santo Patrono di Saracena anche «le nostre teste e i nostri cuori – ha aggiunto il sindaco – perché testa e cuore sono armi potenti che possono sconfiggere l’odio, il rancore, l’invidia e far vincere la pace, far vincere l’amore sia nella nostra comunità civile, ma anche nella nostra comunità religiosa. Affidiamo a San Leone tutto questo, insieme alle nostre ansie e alle nostre paure di cui nessuno si deve mai vergognare, specialmente davanti all’incertezza e all’imponderabilità del futuro. Un futuro che sono sicuro ci riserverà tante cose belle».
Alla fine del novenario e della festa, vissuta in forma ridotta rispetto al coinvolgimento sociale del passato, il sindaco di Saracena ha voluto ringraziare tutti coloro che anche quest’anno hanno fatto la propria parte per la riuscita di questa festa di comunità: i parroci, la congrega, i cori, la banda musicale, la Polizia Locale, i Carabinieri, i ragazzi di Pollino h24, i capi scout del gruppo Agesci Saracena 1 e tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla riuscita in piena sicurezza dei momenti comunitari e di preghiera.
«Da parte dell’amministrazione comunale rinnovo la disponibilità a collaborare con tutti per qualsiasi iniziativa che possa portare pace e serenità nella nostra comunità e che possa farla progredire sempre di più. Abbiamo iniziato da 5 anni ormai a scrivere una nuova pagina per la nostra comunità improntata sul rispetto, rispetto reciproco tra le persone e delle regole di convivenza civile, sulla serenità e sulla concordia. E’ questa la strada che a noi piace percorrere e su questa strada noi ci siamo oggi e ci saremo anche domani».