CASTROVILLARI – Potrebbe essere la «verificazione» l’ipotesi più attendibile nella sentenza che i giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo della Calabria potrebbero depositare a tarda ora o al massimo agli inizi della prossima settimana in merito al ricorso presentato dal candidato sindaco delle Liste Civiche, Giuseppe Santagada, contro il Comune di Castrovillari ed il Sindaco eletto – per soli 11 voti – Domenico Lo Polito. Ieri nella sede tribunalizia di Catanzaro, di fronte al collegio di giudici regionali presieduto da Giudo Salemi, le parti hanno esplicitato nel dibattimento le loro tesi di accusa e difesa in un confronto d’aula durato più di una mezz’ora. Peppe Santagada in prima fila affianco al suo avvocato di fiducia Oreste Morcavallo ha seguito con pathos tutta la fase dibattimentale alla quale hanno preso parte anche i consiglieri Gerry Rubini, Maria Silella, Francesca Dorato per la parte avversa, e Maria Antonietta Guaragna in rappresentanza della minoranza consiliare. Il grande assente era il Sindaco Domenico Lo Polito che impegnato a Vienna per una gara podistica ha preferito farsi rappresentare dalle sue legali Valentina Ziccarelli e Teresa De Luca nella fase cruciale di questo giudizio che potrebbe confermare o sovvertire il voto della ultima primavera elettorale di Castrovillari. Gli Avvocati Gualtieri per il Comune, Pompilio, Cosentino e Rende per i consiglieri di maggioranza hanno fatto il resto in un confronto all’ultimo cavillo. Per Morcavallo il primo punto del ricorso – quello definito «assorbente»- è il principio cardine secondo il quale chiedere l’annullamento delle liste a sostegno di Lo Polito per le «tante illegittimità» riscontrate in «questa vicenda» elettorale. Mai «cosi tante nella mia esperienza professionale» – ha riferito in aula di fronte ai giudici. Gli adempimenti di autentica delle firme che hanno consentito a Lo Polito di raccogliere le firme sono il «primo motivo eclatante» registrato fuori dalla sede e dagli orari di ufficio senza autorizzazione dal cancelliere del Tribunale vicino politicamente al Sindaco eletto. Gualtieri ha risposto definendo «inammissibili» le memorie della controparte perché ritornano su «argomenti già trattati» e non presentati nei termini ai quali ci si deve attenere. Il limite per la raccolta delle firme sarebbe «territoriale» e dunque la sottoscrizione sarebbe «un falso problema» perché connessa «alla funzione e non al luogo». Per la difesa di Lo Polito e dei consiglieri comunali in pratica si cercano cavilli per «via giudiziaria per ribaltare la volontà popolare». Angelo Cosentino ha posto l’accento invece sulla raccolta firme delle Liste Civiche avvenuta in «maniera assolutamente irregolare» e sulla diversità di date tra la dichiarazione di accettazione a Sindaco e le date di autenticazione delle liste di riferimento. Pompilio ha invece indicato la verifica eventuale dei voti contestati solo al secondo turno in modo da snellire la procedura da fare. La battaglia giudiziaria è solo all’inizio.