CASTROVILLARI – E’ ancora «trattenuto in decisione» il ricorso elettorale presentato da Peppe Santagada contro la vittoria per soli 11 voti di Domenico Lo Polito alle elezioni amministrative dello scorso giugno a Castrovillari. Così recita da ieri la maschera online del tribunale amministrativo della Calabria dove, venerdì, le parti si sono confrontate con le loro tesi dibattimentali alla presenza del giudice Guido Salemi. Che il caso delle elezioni comunali di Castrovillari fosse tutt’altro che scontato lo testimonia anche la prudenza che i giudici stanno assumendo sulle decisioni da assumere in merito alla mole di documenti e cavilli procedurali presentati da entrambe le parti in causa. Santagada attraverso Oreste Morcavallo, suo legale di fiducia, ha ribadito la necessità di «sgombrare il campo dalle eccezioni poste» sottolineando che le gravi irregolarità commesse nella presentazione delle liste e la raccolta delle firme sono solo il motivo «assorbente» di una serie di altre «discrasie gravi» contestate e che chiedono l’annullamento dei risultati elettorali in particolare nella sezione 4. Senza contare la «verifica istruttoria di tutti quei vizi formali» presenti anche nel voto assistito. Per Alfredo Gualtieri, difensore del Comune di Castrovillari, «si tenta la via giudiziaria per ribaltare la volontà popolare» visto che la differenza di soli 11 voti «è stimolante per cercare una via diversa rispetto a quanto democraticamente stabilito». Ma la battaglia tra i difensori di parte ha visto anche Lucio Rende esplicitare che il ricorso delle Liste Civiche è inammissibile perché le «doglianze» espresse si «ripetono in maniera sistematica» in tutte le 22 sezioni senza contare che il ricorso è «strumentale» perché presentato da singoli cittadini – che non sono stati rappresentanti di lista – e che va specificato come «abbiano fatto a vedere» le cose che contestano. Altro punto è stato quello introdotto da Giancarlo Pompilio, in difesa di alcuni consiglieri comunali, per il quale «quelli denunciati dal ricorrente sono atti preparatori che vanno impugnati nei tre giorni successivi alla presentazione delle liste» altrimenti non più oppugnabili. Ora resta da capire se i giudici abbiano preso tempo per giudicare davvero la inammissibilità del ricorso di Santagada, procedere al riconteggio delle schede contestate, o accogliere il primo motivo assorbente del ricorrente che farebbe decadere il candidato eletto Lo Polito. L’attesa accresce il pathos.