LAINO CASTELLO – Parole dure all’indirizzo del Governo dalla piazza di Laino Castello, nel giorno in cui la Cgil si raduna nella piazza antistante il Comune simbolo del disagio del Pollino dopo il crollo della campata del Viadotto Italia. «Il Presidente Renzi, che si è caratterizzato come l’uomo della svolta, del governo del fare, venga qui perchè c’è una cosa da fare immediatamente. Riconnetta la Calabria con il resto del mondo e lo faccia ora perchè ora c’è bisogno che lo faccia». Tuonano, tra le bandiere rosse della Cgil comprensoriale, le parole di Fausto Durante, responsabile Europa della Cgil Nazionale, che concludono la giornata di mobilitazione di festa aperta da Angelo Sposato, segretario generale Pollino – Sibaritide – Tirreno. Poco più di mille, arrivati da ogni parte del comprensorio, accompagnati da una ventina di Sindaci del territorio e della Calabria, tra cui si segnala la significativa presenza del Sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. Certo forse ci si aspettava più partecipazione in termini di presenze, ma il contenuto ed il senso di questa giornata la scrivono i protagonisti. Prima hanno occupato simbolicamente la strada provinciale che viene usata, da quel dramamtico 2 marzo, come percorso alternativo – inadatto – per la viabilità della Salerno – Reggio Calabria, poi hanno sfilato in corteo, i lavoratori dei comparti territoriali, dai cantieri autostradali, ai villaggi turistici, dall’agroalimentare ai trasporti, fino alle tute rosse di Italcementi. Tutti insieme per dire che qui «non siamo figli di un Dio minore – dichiara Angelo Sposato, Cgil comprensoriale» e che la Calabria «è stata prima abbandonata e poi commissariata dal Governo» aggiunge Michele Gravano, Cgil Calabria. «Non fateci licenziare nessuno» – chiedono quasi in supplica – i responsabili del comparto turistico già fiaccato dal ponte di Pasqua andato malissimo. Con numeri spaventosi in ribasso che annunciano una stagione estiva altrettanto a rischio, se la strada non sarà pronta. «Credo che noi non possiamo tollerare – aggiunge Durante – l’idea che nel mondo in cui tutto è interconnesso la Calabria sia bloccata perchè un viadotto ha ceduto. Non è una condizione accettabile». Quella del Primo Maggio sul Pollino è una festa ed una lotta insieme «per rivendicare il diritto alla mobilità negata e per denunciare il totale isolamento e la mancanza di investimenti e di attenzione del governo nazionale verso il mezzogiorno e la Calabria». Molti i sindaci presenti a Laino Castello, molte associazioni, il Parco del Pollino, l’Unindustria Calabria, la Confesercenti, il Federturismo, il Cotaj, l’Assocamping, le Associazioni dei gestori delle aree di servizio, i comitati per le bonifiche per le terre e il mare del Tirreno Cosentino la Confcommercio Cosenza e della Cna Cosenza.