PADOVA – Il giudice dell’udienza preliminare, dottoressa Fortuna, ha deciso il rito abbreviato con sentenza di assoluzione per gli autori della rapina che vide coinvolti tre imprenditori cinesi presso un noto hotel cittadino nell’aprile 2014. Tra gli autori anche un castrovillarese, Cosimo Tallarico, difeso dall’avvocato Riccardo Rosa, residente a San Lorenzo del Vallo, scarcerato perchè ritenuto non colpevole del gesto criminoso insieme agli altri imputati, Alessandro V., 36enne di Busto Arsizio, pluripregiudicato per rapine, che fungeva da collante tra i complici Giuseppe M., 41enne domiciliato nel Varesotto, pluripregiudicato per rapine, e Fortunato G., 50enne residente ad Alessandria, a sua volta pluripregiudicato. Dopo quasi un anno di indagini nel 2015 i presunti responsabili furono individuati ed arrestati dalla squadra mobile di Padova. L’operazione, denominata “Dalla Calabria con furore”, diretta dal pm Benedetto Roberti, fu stata coordinata dal Servizio centrale operativo. Il blitz – si disse all’epoca – sventò il tentativo di altre rapine simili che gli indagati erano in procinto di compiere. I provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dal gip euganeo Margherita Brunello furono eseguiti dagli agenti della Mobile padovana con la collaborazione dei colleghi di Alessandria, Crotone, Cosenza e Varese. Il 9 aprile del 2014 in una stanza di un noto hotel della città di Padova si registrò una cruenta rapina con sequestro di persona ai danni di tre uomini d’affari cinesi. Le vittime stavano trattando l’acquisto di uno stock di abbigliamento e casalinghi con un altro cittadino cinese, contattato mediante un’inserzione su giornali madrelingua. Gli indagati fingendosi poliziotti tramite l’esibizione di falsi distintivi, fecero irruzione di prima mattina nella stanza dell’hotel con pistola in pugno, immobilizzando le vittime con fascette di plastica. Un raid organizzato nei minimi particolari forse su commissione. I rapinatori, minacciando armi in pugno puntate alla tempia delle vittime, si fecero consegnare un bottino di circa 20mila euro, raccolti in un trolley e in una borsa. Quindi fuggirono con un ostaggio a bordo di una berlina. Il cinese rapito era un finto ostaggio. Rintracciatolo fu il passo fondamentale per la ricostruzione della vicenda. Oggi quell’episodio è stato derubricato a truffa aggravata ed i suoi autori, compreso il castrovillarese, scarcerati. Soddisfatta la difesa rappresentata dall’avvocato Riccardo Rosa.