Pulizie nelle scuole, proclamato lo stato di agitazione

pulizia scuole

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CASTROVILLARI – «E’ davvero intollerabile la situazione degli oltre 1300 lavoratrici e lavoratori su tutto il territorio nazionale, ex LSU occupati nelle pulizie delle scuole, di cui circa 400 ricadenti nel nostro territorio, interessati nei giorni scorsi ad un ordine di servizio di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, da parte delle aziende da cui dipendono: Team Service Soc. Cons, Snam Lazio Sud Srl e Linda Srl». Lo scrivono in una dura nota stampa che annuncia lo stato di agitazione i sindacalisti della segreteria Filcams Cgil Comprensoriale, Andrea Ferrone e Vincenzo Laurito. Le aziende sono assegnatarie del Lotto 12, Calabria-Basilicata, con circa 1700 lavoratori dipendenti, ma «nonostante gli accordi sottoscritti in data 28 marzo 2014, presso il Miur che prevedono la continuità occupazionale e reddituale di tutti i lavoratori» ad oggi «si registra un ritardo da parte del Ministero, dell’assegnazione delle somme occorrenti per le attività di decoro, ai Dirigenti scolastici già individuati, che ovviamente non possono sottoscrivere i relativi contratti per l’acquisto dei servizi, determinando una situazione di sconcerto e di disorientamento tra i lavoratori». Il Sindacato «contesta vivamente questo modo di fare, sia da parte del Governo che da parte delle aziende stesse che arbitrariamente minacciano la sospensione dei lavoratori, lasciandoli senza salario, pur sapendo bene che sono stati assunti a tempo indeterminato, senza sospensione di sorta». Per la Filcams Cgil «i ritardi del Governo non possono pagarli i lavoratori» e le aziende «devono mantenere gli impegni contrattualmente assunti, anche se fosse necessario, attivando la procedura di CIG, laddove non c’è in essere l’attività di decoro». Così le OO.SS. si preparano alla «mobilitazione dei lavoratori» da una parte, mentre si «auspica comunque che il Governo risolva immediatamente il grande equivoco che si è creato, con le risorse finanziarie disponibili che non essendo state trasferite sul territorio, non sono spendibili».