CASTROVILLARI – A distanza di un mese è successo di nuovo. Ignoti nella notte tra domenica e lunedì si sono introdotti nella parte nuova del cimitero di Castrovillari provando a profanare il terzo loculo mortuario a distanza di trenta giorni dall’ultimo episodio registratosi in città. E questa volta però sono andati vicini a compiere l’insano gesto che ha riportato ansia e preoccupazione tra la popolazione e sdegno anche tra gli inquirenti. Ma chi ha agito in questo nuovo episodio, però, sapeva bene come muoversi all’interno del campo santo. La lapide della defunta – un’anziana donna – non è stata rotta ma smontata nella sua interezza svitando i supporti che la reggevano. Dove aver rotto i mattoni che chiudevano il loculo hanno estratto la bara e forzato il sarcofago scalfendo anche la parte in zinco che custodisce il feretro. Poi qualcosa deve aver allarmato gli ignoti autori del gesto che hanno lasciato il campo d’azione così come è stato ritrovato nella mattinata di ieri dai muratori e carpentieri che lavorano alla costruzione di una cappella privata nelle vicinanze. Sono loro che dopo la macabra scoperta hanno avvisato i Carabinieri del Comando Compagnia di Castrovillari presso il quale, nella mattinata, il responsabile del settore Lavori Pubblici, Fedele Schifino, si è recato per sporgere regolare denuncia contro ignoti rispetto a quanto registrato nel cimitero cittadino. Per la rottura del sarcofago di zinco si è dovuto procedere alla sua sostituzione, unitamente ad una nuova bara per custodire il corpo della defunta. Purtroppo non è la prima volta che accade. Già nel gennaio scorso due tombe erano state attenzionate da un simile gesto. Quella volta però senza arrivare ad intaccare la bara che custodiva il defunto. Ma la questione ora desta allarme e preoccupazione anche alla luce degli ultimi gesti sacrilegi che hanno riguardato una effige della Madonna con il bambino, trovata con due viti infilzate all’altezza degli occhi. Gesti strani, dal significato incomprensibile, che però ormai si susseguono con una regolarità che va approfondita dalle forze dell’ordine per tentare di dare un volto ed un nome a simili personaggi. Cosa e perché spinga alcune persone a compiere siffatte azioni ancora non è chiaro. Ne tantomeno si può ipotizzare che la mano sia sempre la stessa, frutto di una serialità che ancora non si può decifrare. Quel che è certo però è che l’area del nuovo cimitero, ancora un cantiere a cielo aperto, è preda di anonimi personaggi che oltre che disturbare la quiete eterna dei defunti crea danni economici anche alle ditte che operano per la costruzione dei nuovi loculi. Da tempo infatti spariscono nella notte attrezzi, materiali da lavoro, per centinaia di euro. Chi entra riesce a farlo anche per l’altezza non proprio esorbitante del muro di cinta. E c’è chi invoca la video sorveglianza anche in luogo tanto ameno ormai divenuto preda di anonimi figuri che si divertono a disturbare persino i morti.