La questione della mancata stabilizzazione dei precari (62 in tutto) utilizzati dall’Ente Parco del Pollino «desta profonda preoccupazione». Lo afferma il consigliere regionale, capogruppo di “De Magistris Presidente”, Ferdinando Laghi. Ieri i sindacati si ero detti dispiaciuti dell’esito dell’incontro per la stabilizzazione dei precari provenienti dal bacino delle leggi regionali n°15 e 40.
«Se tale ipotesi dovesse trovare conferma, ciò rappresenterebbe una sconfitta per tutti: per i lavoratori, che rischiano di essere rimandati a casa dopo tanti anni di sacrifici, ma anche per gli enti che disperderebbero un capitale umano e di competenze così importante. Da quel che trapela, neanche la storicizzazione delle risorse, resa possibile dalla legge regionale n. 11 del 6 maggio 2022, e il contributo fisso annuo di oltre 11mila euro a lavoratore sarebbero sufficienti a garantire l’assorbimento e la stabilità occupazionale delle 62 unità nelle piante organiche degli enti. E, in alcuni casi, alla carenza di fondi si aggiungerebbe anche una ancor più intollerabile mancanza di volontà».
«Invito, pertanto, sia l’Ente Parco nazionale del Pollino sia la Regione Calabria – aggiunge Laghi – a farsi carico della situazione e ad individuare quanto prima, di concerto con le amministrazioni coinvolte, una soluzione volta a salvaguardare il futuro professionale di questi lavoratori: è necessario compiere ogni sforzo per scongiurare qualsiasi altra eventualità da cui, certamente, nessuno trarrebbe giovamento».