Pediatria, si rischia il blocco dei ricoveri: personale esausto, servono medici e infermieri

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Si contano le ore, i minuti, forse anche i secondi in attesa che qualcosa cambi. Da inizio mese il primario di Pediatria, Riccardo Scudo, aveva chiesto rinforzi per uno dei reparti più efficienti e dinamici dell’ospedale spoke di Castrovillari chiamato a svolgere ruolo di assistenza sanitaria ai ricoverati, ma anche alla neonatologia. Ad oggi solo 11 infermieri a fronte di un bisogno operativo di almeno il doppio ha prodotto lo sfiancamento del personale medico ed infermieristico. «Li ho spremuti come limoni da mesi – afferma Scudo – ora non ce la fanno più». C’è bisogno di rinforzi per soddisfare la richiesta anche rispetto alle decine di urgenze che arrivano al Pronto Soccorso ed hanno bisogno di consulenza specialistica, senza contare le terapie, i prelievi e tutto ciò che serve fare per dare risposte al bisogno di salute per una popolazione che va da 1 mese a 14 anni.

Richieste ed esigenze operative alle quali si aggiungono anche il bisogno di più medici (ne servirebbero almeno altri 3 rispetto a quelli in servizio) messe per iscritto in diverse missive alla direzione sanitaria dell’Asp, ai livelli locali di direzione sanitaria, per scongiurare il rischio della interruzione dei ricoveri. Lettere rimaste senza risposte. Cadute nel dimenticatoio di quella burocrazia che cozza con la necessità di essere celeri, soprattutto in ambito sanitario, per non far cessare l’assistenza soprattutto di servizi primari. Ad oggi ancora tutto tace. Il silenzio è l’unica eco che rimbomba tra le corsie della Pediatria che si prepara a chiudere le porte a nuove ricoveri. Da giorno 14 luglio se non arriverà nuovo personale il dottore Scudo ha già comunicato al nuovo direttore sanitario dello Spoke che sarà costretto ad interrompere la possibilità di nuovi ingressi in reparto, ma si è impegnato, nonostante il personale sia allo stremo, a garantire l’assistenza per i nuovi parti (in modo da non bloccare anche l’attività dell’ostetricia) e rispondere alle urgenze del Pronto Soccorso. Un atto eroico dettato dalla volontà di assolvere al giuramento di medici, anche se in una situazione di estrema difficoltà.

La politica ha provato a sostenere la richiesta del primario di Pediatria. Il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, il consigliere regionale Ferdinando Laghi, i sindaci del territorio hanno scritto chiedendo a gran voce risposte per uno dei reparti che si lega a stretto mandato con il futuro del territorio. Niente. Nessuno ha ricevuto risposte, rassicurazioni. Niente di niente. Basti pensare che da anni la caposala del reparto è andata in pensione e non è stata mai sostituita, ed oggi una infermiera (che svolge benissimo questo ruolo) è stata chiamata ad assolvere ad un compito per il quale non viene neanche retribuita nella giusta misura. «Storture di un sistema» afferma Scudo che cozzano con la realtà dei bisogni, con la capacità di essere performanti rispetto alla realtà di un territorio e di una sanità che chiede risposte serie. Che mancano sempre più spesso. E che oggi rischiano di determinare in negativo il futuro dei nostri figli.