LAINO BORGO – Parla di «vergognosa riattivazione della centrale del Mercure» inserita «nel pieno Parco nazionale del Pollino (patrimonio dell’Unesco)» dimostrazione evidente di come Oliverio e Renzi siano «solo marionette delle lobby». Le dure parole sono del deputato Cinque Stelle Paolo Parentela in una nota stampa nella quale ribadisce che «la volontà popolare manifestata da diversi anni da comitati e associazioni per difendere il territorio è stata nuovamente calpestata con una vergognosa autorizzazione rilasciata dal dipartimento dello sviluppo economico della Regione Calabria». Il grillino ricorda anche che «sono decine le interrogazioni parlamentari depositate in questi anni, tutte rimaste senza risposta» a dimostrazione di una «omertà istituzionale» che «puzza come l’oscura vicenda delle infiltrazioni della ‘ndrangheta» che «parrebbe gestire il mercato dell’approvvigionamento del legno». Dovrebbero spiegare «come sia possibile rilasciare parere favorevole alla riattivazione della centrale in mancanza dell’autorizzazione AIA-VIA, della Valutazione di Impatto sulla salute e con le Valutazioni di Incidenza delle Regioni Calabria e Basilicata scadute». Per il comitato del Si quello del M5S è il «solito giro di menzogne e ignoranza della realtà». La volontà popolare descritta «nasconde metodi squadristi» perché la verità è che «i contrari alla riattivazione della centrale sono pochi e quei pochi non possono pretendere di imporre la loro volontà a un’enorme maggioranza di persone che vedono nella centrale del Mercure un’occasione di sviluppo per tutto il territorio». Senza contare che sono «innumerevoli decreti, valutazioni, autorizzazioni, Enti, Arpa, Asl» ad essersi espressi sulla centrale a biomasse di Laino Borgo. «Attaccare la centrale significa attaccare anche lavoratori e padri di famiglia che grazie alla centrale lavorano e hanno trovato lavoro». La centrale Enel del Mercure «è l’unico impianto della zona dotato di certificazioni che smentiscono le affermazioni terroristiche del deputato».