Pappaterra pensa al ricorso al Tar: la sua decadenza fa gola alla Basilicata

pappaterra domenico

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E’ un parco nazionale conteso quello del Pollino. All’indomani della decadenza del presidente Domenico Pappaterra, in carica da 14 anni alla guida dell’Ente calabro lucano, il già parlamentare ed ex commissario di Arpacal pensa di ricorre al Tar per contrastare una decisione che ha tutto il sapore di una scelta politica accellerata rispetto a dinamiche di rinnovo delle posizioni dirigenziali di diversi enti. L’ultima volta Pappaterra era stato nominato in qualità di presidente del Parco del Pollino nel 2017 dal governo Gentiloni. Il suo mandato era scaduto nel dicembre 2022 ma nel frattempo a Settembre scorso, era stato designato il nuovo consiglio direttivo che resterà in carica dino al 2026. Nel luglio 2021, considerata la mole di risorse economiche destinate dai parchi nazionali italiani derivanti dai fondi del Pnrr, il governo aveva deciso di evitare situazioni di vacatio nei quadri dirigenziali, approvando un decreto che permetteva di allineare consigli e presidenza in modo da offrirgli una scadenza parallela.

E’ questo il punto sul quale si potrebbe appellare Pappaterra per difendere la sua posizione che fino alla decadenza imposta dal Ministero, venerdì scorso, ha permesso all’Ente di approvare atti di programmazione che permetteranno al Parco di lavorare a lungo termine su prospettive di ampio respiro nei campi di sostenibilità, risorse umane e valorizzazione e tutela di una delle aree protette più importanti d’Italia.

Inoltre a gennaio scorso Pappaterra è stato eletto anche nel consiglio direttivo di Federparchi, ruolo che ha saputo costruire con la sua attività alla guida del Parco nazionale del Pollino. La sua decadenza, però, ha subito fatto gola alla vicina lucania che da anni aspira alla presidenza dell’Ente.

In queste ore proprio Rocco Bruno, sindaco di Rotonda, all’Agi ha dichiarato la volontà della Basilicata di vedersi riconoscere il successore di Pappaterra. «Chiediamo che, dopo oltre quindici anni di presidenza calabrese, passi alla Basilicata la guida del Parco nazionale del Pollino. «Ringraziamo il presidente Pappaterra per il lavoro portato avanti in questi anni, ma credo sia doveroso dare attuazione a quella alternanza che di fatto non si è mai attuata alla presidenza del Parco. Insieme agli altri sindaci lucani dell’area Parco – continua Bruno – abbiamo chiesto un incontro all’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, per discutere della vicenda».

Ma anche sul versante calabrese in tanti si agitano per capire se poter occupare la posizione rimasta vacante dopo il provvedimento che ha destituito Pappaterra. Si vocifera di un sindaco in carica tra le fila di Fratelli d’Italia che sarebbe il più quotato per poter assumere la nuova presidenza del Parco del Pollino.